Lunedì 25 Novembre 2024

Che Vergogna. Il Comune di Manfredonia commissariato per Mafia

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Un sistema clientelare spaventoso quello che viene fuori dalle indagini delle commissioni antimafia che stanno sfilacciando la trama di una rete malavitosa e perversa che controlla da anni il nostro territorio definito mafioso. Manfredonia come Cerignola, come Mattinata lo scorso anno e come Monte Sant’Angelo nel 2015. La malavita organizzata dedita alle attività illecite, cerca di ripulirsi insinuandosi nella “normalità” delle città, rispettando le regole fiscali e burocratiche per non destare sospetti, utilizzando prestanomi insospettabili per operare nell’ombra. Famiglie del malaffare che sono riuscite a varcare le porte del palazzo di città dialogando con le amministrazioni pubbliche e trovando terreno fertile tra i voraci, ingordi ed ipocriti politici che hanno assecondato, spesso anche con l’indifferenza, le necessità di questi clan di riciclarsi nel sistema economico cittadino. La conferma è arrivata all’alba del 16 ottobre, in una Roma bagnata dalla pioggia. Il Consiglio dei Ministri decreta lo scioglimento del Comune di Manfredonia per “un intricato intreccio di relazioni familiari, frequentazioni e convergenze d’interessi che legano esponenti della compagine di governo e dell’apparato burocratico del Comune di Manfredonia a soggetti apicali dei sodalizi egemoni”. Comune già commissariato per le dimissioni forzate ed imposte da una maggioranza che non c’era più, dell’ultimo sindaco che ha ceduto lo scettro il 21 maggio. Un nuovo colpo alla vivibilità della città, dopo il dissesto finanziario lasciatoci in dote dai politici dell’ultimo decennio. La città ha appreso la notizia con incredulità e sgomento anche se tutti in cuor nostro ci aspettavamo questo maledetto verdetto che ha segnato d’infamia la nostra storia, l’intera città, ed i tanti cittadini onesti “incolpevoli” che hanno votato e rivotato la classe politica che ci ha portato a questo punto. Una vergogna che dovremo spazzare via cercando di rigenerarci anche se non sarà facile, perché l’indole non si cambia dall’oggi al domani. E si attendono i dettagli della relazione che la Prefettura ha inviato al Ministero degli Interni, lì ci saranno i nomi delle persone da crocifiggere pubblicamente perché la gente vuole questo, trovare il colpevole, l’infame che ci ha portato a questo epilogo. La stampa in questi anni ha svolto un ruolo strategico, ha cercato d’informare e denunciare pubblicamente gli intrighi politici, gli appalti, i deficit amministrativi, le prepotenze ed i ricatti degli uomini e delle donne che ruotano attorno alla politica, le presunte tangenti, le assunzioni amicali e parentali, le anomale aggiudicazioni di appalti pubblici. Nonostante la stampa cercasse, quotidianamente, di mettere in luce un sistema marcio di amministrazione della cosa pubblica, tutto proseguiva nella normalità, nell’indifferenza di tutti quei cittadini che oggi rimangono sgomenti di fronte al marchio impresso a Manfredonia. Così come i clan mafiosi hanno iniziato a rompere le loro alleanze, anche i freddi e finti patti di pace tra i veterani politici che ci hanno amministrato per decenni si sgretolano al tiepido caldo d’autunno, preparandosi con gran difficoltà alle elezioni regionali della prossima primavera del 2020. In considerazione del delicato momento in cui versa il nostro comprensorio, appare una contraddizione perdere l’Ufficio del Giudice di Pace con un carico di cause iscritte a ruolo (civile e penale) notevole vista la concentrazione di ben 5  Comuni: Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Zapponeta e le Isole Tremiti. Per 18 mesi la città sarà affidata a tre commissari straordinari. Confermati il Prefetto Vittorio Piscitelli ed il vicario, la dott.ssa Francesca Anna Maria Crea già operativi da quattro mesi, ai quali si aggiunge il dott. Alfonso Agostino Soloperto. A loro il compito di pilotare la città verso acque più limpide, a noi il dovere di cercare di cambiare registro per riconquistare quella dignità che questo verdetto ha infangato.

di Raffaele di Sabato

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