Giovedì 21 Novembre 2024

Gatta: impegno del Consiglio regionale per la ricerca sulle malattie rare

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Oltre 560mila euro di risparmi dal contributo di solidarietà destinati a progetti di ricerca sulle malattie rare in Puglia: “una pagina di bella politica”, dichiara il vice presidente del Consiglio regionale Giandiego Gatta. “La sensibilità comune dell’intera Assemblea sposa una causa giusta”.

Come annunciato, l’Ufficio consiliare di Presidenza ha assunto d’intesa con tutti i gruppi consiliari l’iniziativa di un avviso pubblico per selezionare almeno cinque progetti, finanziabili con un contributo massimo di 100mila euro. Le risorse provengono dal contributo di solidarietà – uno dei più alti in Italia – applicato dal Consiglio regionale (l.r. 15/2018) ai vitalizi in essere fino al 2012, perché dal 1 gennaio 2013 sono stati del tutto aboliti (dal 2020 saranno sottoposti alle riduzioni previste dalla recente legge regionale 20/2019).

Tra gli obiettivi di carattere sociale da perseguire, “abbiamo scelto uno spaccato invisibile della società: le malattie che colpiscono una platea ridotta di pazienti pugliesi (19.300 quelli censiti nei livelli essenziali di assistenza) e non trovano facilmente risorse per la ricerca su cure e farmaci”, sottolinea Giandiego Gatta, che ha coordinato il gruppo di lavoro di consiglieri regionali costituito per mettere a punto i provvedimenti.

“Chi è affetto da una patologia rara oppure ha un familiare o un amico che ne è colpito –aggiunge il vicepresidente del Consiglio regionale – conosce bene il significato di un’autentica battaglia quotidiana e contro malattie a volte poco conosciute, alle quali il mondo scientifico non ha saputo dare ancora una risposta efficace. Per questo, quello del Consiglio regionale pugliese è un gesto estremamente significativo: con le risorse derivanti dal taglio dei vitalizi, un tempo erogati ai consiglieri, si finanzieranno alcuni progetti di ricerca per le malattie rare. Dalla ricerca nasce la speranza per migliaia di persone di vedere accrescere, seppur di poco, la qualità della propria vita. Incentivare e sostenere lo studio scientifico in questo campo significa dare un segnale di reale sensibilità a cittadini che, nel silenzio del sacrificio, portano avanti la loro battaglia contro la sofferenza”.

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