…tratto dall’Omelia di Padre Franco Moscone Vescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni durante la Messa del Pontificale in onore della Festa Patronale dedicata a Maria SS. di Siponto.
L’arcivescovo p. Franco Moscone “La festa ha senso se ci aiuta a ritrovare chi siamo, la nostra identità, la nostra appartenenza, l’essere popolo, insieme, popolo civile e per chi crede popolo di Dio”
KAYRE KEKARITOMENE – AVE, SOVRABBONDATA DALLA GRAZIA
… Abbiamo ascoltato il brano di Vangelo dell’annunciazione e abbiamo sentito battere il cuore al saluto che l’Angelo dà a Maria: rallegrati, piena di Grazia, in greco è kaire kekaritomene, quanti giochi di parole in questo saluto, intraducibili nella nostra lingua … io penso che potrebbe essere tradotto anche così: Fa’ germogliare la Grazia di cui sei stata riempita. E allora vorrei che in questo momento, quasi si attualizzasse nella nostra città di Manfredonia e in questa nostra cattedrale, il saluto dell’Angelo a Maria, il kaire kekaritomene… questo rallegrati, questo fai germogliare la Grazia di cui sei stata riempita, oh Manfredonia!
… salutando le autorità politiche, in qualche modo vorrei dire a tutti i responsabili politici della nostra città e del nostro territorio che la loro missione, la loro vita per il territorio e per la città, è piena di Grazia. La formazione che avete ricevuto e quanto è vi stato conferito come mandato è segno di Grazia. Quel saluto a Maria è saluto anche a voi
… alle autorità militari e di pubblica sicurezza presenti ripeto la stessa parola: vale anche per voi quel saluto dell’Angelo a Maria, quel Kaire Kekaritomene,quella pienezza di grazia e di capacità. E’ la Grazia per la quale la nostra città, il territorio, il nostro magnifico territorio trovano la possibilità di svilupparsi per continuare a portare frutti come è stato nei millenni di storia della nostra città … a voi il dovere di contribuire a difendere la giustizia e la legalità e con queste portare il contributo alla pace.
… la stessa parola di saluto vorrei che entrasse nel cuore dei responsabili e di quanti nella società civile svolgono ampi compiti nell’economia, nell’industria, nelle varie istituzioni: il bisogno di lavoro e di sviluppo è fondamentale ed è particolarmente necessario qui a Manfredonia e nel Gargano. Anche a voi ricordo che quella parola dell’Angelo a Maria è detta al vostro cuore. E’ nelle vostre possibilità di rendere questo ambiente, luogo in cui la Grazia sviluppi la professionalità e il lavoro, strumenti indispensabili per dare dignità e futuro alla popolazione locale e farla crescere.
Ho applicato queste due parole dell’Angelo al nostro ambiente e a persone particolari di cui ho fatto anche i nomi: è al di fuori della mia abitudine fare nomi durante un’omelia, ma è per me la prima volta che celebro come vescovo di Manfredonia questa meravigliosa festa, che non può essere una semplice tradizione che si ripete, ma una tradizione che si sviluppa e che da’ linfa all’ambiente, alla storia e alla vita di tutti noi.
E allora vorrei dire soprattutto alla maggioranza del popolo di Dio … che quelle due parole dell’Angelo stanno al cuore e colgono la sensibilità di ognuno di voi, di ognuno di noi! Kaire kekaritomeneè il saluto ad ogni persona del popolo di Dio e della società civile, oggi qui in Manfredonia.
Questa festa ha senso se ci aiuta a ritrovare chi siamo, la nostra identità, la nostra appartenenza, l’essere popolo, insieme, popolo civile e per chi crede popolo di Dio.
Le feste patronali, a mio giudizio, hanno senso se ci rafforzano nell’identità popolare in tre dimensioni. La prima, se ci fanno ricordare e sapereche siamo popolocivile e per i credenti “popolo di Dio”. Sapere di essere un popolo con una storia che viene da lontano, con delle identità, sapersi popolo è la prima dimensione che costituisce una società ed alimenta una cultura. La seconda attitudine, che si fa sentimento, è quella di sentircilegati come popolo, civile e credente per chi crede, tutti comunque come unico e solidale popolo. E infine la terza dimensione, che diventa un’azione, mettere cuore, braccia, gambe, vivere-agirecome popolo riunito. Queste tre dimensioni sono possibili a una condizione, che mettiamo al primo posto tutti, proprio tutti, il bene comune, che è fatto di verità, di giustizia, di legalità.
E’ questo credo il significato della festa che stiamo vivendo e della Parola che l’Angelo dice ancora a Maria:
μὴφοβοῦ, Μαριάμ–
Non avere paura Maria! Io direi: non avere paura Manfredonia, non avere paura popolo sipontino: εὗρες γὰρ χάριν παρὰτῷθεῷ– hai trovato Grazia presso Dio! Duemila anni di storia di Manfredonia-Siponto non possono che dirci questo: che la Grazia in questo territorio, in questo ambiente, è stata seminata, ha portato frutto e, quindi, può continuare a portare frutti e frutti abbondanti ora e per il futuro di cui siamo chiamati ad essere protagonisti responsabili.
E così siano questi i desideri, le aspettative e le promesse che rivolgendoci a Maria, nostra Madre e Regina di Siponto, chiediamo e promettiamo tutti insieme, popolo civile e comunità credente per Manfredonia e il suo territorio. Amen.
+ Padre Franco Moscone Vescovo
https://youtu.be/dWkXdDgGBDw