Nota dei consiglieri regionali di Forza Italia Giandiego Gatta e Nino Marmo.
“Avevamo preparato una sfilza di emendamenti al Piano di Riordino Ospedaliero, tutti finalizzati ad accrescere i servizi sanitari per i cittadini pugliesi. Tra questi, c’era anche la trasformazione dell’ospedale di Manfredonia in nosocomio di primo livello. Il centrosinistra ci disse, pubblicamente, che era inutile presentarli per l’esame perché il Piano era immodificabile. Oggi, apprendiamo che alcuni colleghi del Partito Democratico si appuntano medaglie per “l’approvazione di osservazioni” che vanno nella direzione da noi auspicata. Una domanda qui sorge spontanea: il Pd ha bisogno di approvare osservazioni? Ma se sono al governo, hanno bisogno di fare emendamenti? Urge, quindi, un’operazione Verità da parte nostra, affinché non si venda fumo ai cittadini: non è possibile trasformare, con emendamenti al Piano, la natura degli ospedali perché la Puglia è ancora “sorvegliata speciale” da Roma, sottoposta al Piano Operativo (che impone gravosi limiti di spesa). Qui, abbiamo l’obbligo di dire che se la Puglia è ancora soggetta al rigido controllo ministeriale è perché il Presidente Emiliano non ha voluto farle cambiare passo. E non lo diciamo noi, ma lo disse lui nel 2015 quando affermò, pubblicamente, che si poteva uscire dal Piano Operativo ma lui non lo riteneva ancora opportuno per poter essere accompagnato dal ministero nel processo di risanamento delle casse sanitarie (mai concluso). Quindi, se Emiliano avesse voluto, ci sarebbero stati già i concorsi per rimpolpare gli organici di medici e infermieri, e per non declassare le tante strutture sanitarie su cui ha messo una pietra tombale. Ecco perché oggi il Pd non può ascriversi alcun merito e, se lo fa, prende in giro i cittadini”.
Il PD non prende in giro solo i cittadini di Manfredonia ma anche i POLITICI ( si fa per dire ) che li rappresentano.
Una volta si facevano i manifesti per denunciare pubblicamente le cose fatte male da chi governava. Oggi solo uno striminzito comunicato stampa a mezzo social, che pochi leggono. Voglio ricordare che a votare va anche chi non segue i social, ragion per cui utile sarebbe sbugiardare che falsamente gestisce la cosa pubblica non a favore dei cittadini. Anche con tali “vecchi” sistemi si potrebbe riaccendere la ormai fievole fiamma della partecipazione attiva alla discussione e partecipazione popolare, per avere/dare un voto responsabile e meditato.