Francamente, a me piace poco parlare per slogan o replicare ad affermazioni “naif” come quelle del Presidente Emiliano, pronunciate l’altro giorno nei confronti dei cittadini di Manfredonia, me compreso, che si stanno molto interrogando sul destino del proprio ospedale agonizzante…Non serve e preferisco “volare alto”.
Quindi, mentre ascoltavo le sue dichiarazioni, “affettuosamente offensive”, mi sono ricordato di un vecchio aforisma: “la vita è per il 10% ciò che ti accade e per il 90% come reagisci”.
Manfredonia sta reagendo, si sta svegliando dal torpore al quale si era lasciata andare per eccesso di fiducia, probabilmente, verso chi, a partire dal livello locale, ricoprendo ruoli politici e amministrativi di rilievo, avrebbe dovuto sostenere gli interessi della città e del territorio, pur nel pieno rispetto del diritto di altri a veder riconosciuti e tutelati i propri. Dunque, Manfredonia si sta svegliando e non è tardi, perché non è mai tardi quando si lotta per un diritto come quello alla salute e all’accesso a prestazioni qualificate erogate dal servizio sanitario nazionale secondo i LEA (livelli essenziali di assistenza) stabiliti dalla legge.
La consapevolezza crescente nella popolazione di Manfredonia rispetto al processo di smantellamento, lento ma inesorabile, che ha investito il plesso con diverse unità operative tagliate come rami secchi (ma in realtà fatte diventare tali?), mi dà la forza per proseguire con anche maggiore caparbietà in difesa del Presidio Ospedaliero che, val la pena ripetere ancora una volta a chi ha orecchie per udire e ha il dovere di ascoltare, è stato declassato per via di una improduttività “indotta”.
Nel 2017 gli ospedali ‘territoriali’ della Capitanata hanno fatto registrare tutti dati negativi nel rapporto tra produttività e personale, e guarda caso il ruolo di ‘gregario’ è spettato a quello di Manfredonia…e Lucera. Ma questa è storia. Pensiamo all’oggi e soprattutto al futuro.
La notizia di qualche giorno fa è che la Giunta Regionale ha approvato il documento unico regionale di riordino per la rete ospedaliera. Manfredonia ne esce con l’attestazione di Ospedale di Base Potenziato, con i seguenti reparti e servizi: Chirurgia Generale (18 posti letto) – Medicina Generale (24 posti letto) – Ortopedia e Traumatologia (16 posti letto) – Anestesia – Cardiologia (8 posti letto) – Gastroenterologia (10 posti letto) – Lungodegenti (14 posti letto) – Psichiatria (15 posti letto) – Recupero e Riabilitazione (28 posti letto) – Allergologia – Day Hospital – Emodialisi – Laboratorio di Analisi – Radiologia – Servizio Trasfusionale – Terapia del dolore. Totale 133 posti letto.
Adesso bisogna insistere affinché, per poter essere operativamente efficaci, venga ripristinato un numero congruo del personale medico/infermieristico e ammodernata la dotazione di apparecchiature elettromedicali. Non sempre la buona volontà degli operatori sanitari del nosocomio sipontino riesce a sopperire alla carenza o alla inadeguatezza dei macchinari esistenti.
Perciò, partendo da questo “punto fermo” si dovrà lavorare, ciascuno per la propria parte, affinché il territorio interessato possa usufruire del diritto alla salute e dell’accesso alle cure sancito costituzionalmente.