La montagna ha partorito un topolino che conosce solo pochi posti e poche strade. Forse è questo il titolo più appropriato per commentare le falle, le discrepanze ed i cortocircuiti del Contratto di Sviluppo per la Capitanata, licenziato recentemente dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal governo in carica”.
È la sferzante riflessione di Maurizio Carmeno, Carla Costantino e Gianni Ricci, Segretari Generali della Cgil, Cisl e Uil di Foggia, dopo la pubblicazione dell’elenco dei progetti premiati nell’ambito del CIS.
“Evidentemente la mancata concertazione con le forze intermedie ha impedito che si comprendessero le vere esigenze, i bisogni diffusi, le grandi emergenze cui porre rimedio in una provincia che ha visto “riconosciute”, a macchia di leopardo, solo alcune zone. Carenze infrastrutturali dimenticate, arterie stradali di importanza strategica sui Monti Dauni eluse, interventi per la crisi idrica e per la riduzione del dissesto idrogeologico mai effettuati, progetti per l’inclusione lavorativa dei giovani assenti all’appello. Tutta una serie di ataviche priorità eluse; una frammentazione di interventi senza una linea guida precisa: sono solo alcuni dei buchi evidenti che il Contratto di Sviluppo fa registrare. Manca totalmente una logica di intervento, una visione organica di sviluppo – continuano Carmeno, Costantino e Ricci – e non ci spieghiamo il perché del totale bypassamento di alcune zone che pure necessitano da decenni interventi urgenti. Ha giustamente fatto scalpore l’esclusione della Diga di “Piano dei Limiti” ma la lista sarebbe davvero lunga. Alcune priorità già definite in sede di “Patto per la Puglia”, poi rimasto inattuato, restano fuori dal CIS. In ultima analisi, dopo aver ascoltato e condiviso le legittime recriminazioni di tanti sindaci, ci chiediamo che cosa ne pensino gli imprenditori di questo ‘topolino’ senza dimora reale, concreta e giustificata. Il CIS ricorda una brutta copia dei cosiddetti interventi “a pioggia” che hanno fatto più male che bene alla Capitanata e alla Puglia. Da Conte ci aspettavamo di più, e da uomo della Capitanata, ci auguriamo abbia tempo e volontà di rimediare”, concludono Carmeno, Costantino, Ricci.