Ci sono svariati modi per giocare e per tentare la fortuna. In questo articolo vi introdurremo nel mondo della smorfia napoletana e di come utilizzare il significato dei sogni, applicando a ogni elemento un determinato numero, che potrebbe quindi risultare vincente.
La smorfia è una sorta di vocabolario, dove ciascun termine corrisponde a un numero, che deve naturalmente essere sviscerato, elaborato e analizzato. Si tratta di un vero e proprio strumento, che in Italia viene utilizzato per il gioco del lotto. Ci sono diverse teorie sulla sua origine, che potrebbe risalire addirittura al mito di Morfeo, il dio greco del sonno.
Per estensione la smorfia viene utilizzata anche per spiegare situazioni reali, attraverso l’applicazione di questo preciso codice, dove ogni persona, azione o oggetto, ha una corrispondenza univoca a un determinato numero. La smorfia è legata per tradizione alla città di Napoli, che persegue tale tradizione con orgoglio e convinzione, anche se ci sono anche altre città sempre in Italia, che hanno elaborato un proprio stile della smorfia, per regole piuttosto simili rispetto a quelle napoletane.
Chiaramente c’è bisogno di saper interpretare la smorfia, motivo per cui, sempre da tradizione, esistono le persone studiose e appassionate ai significati della smorfia, che spesso è collegata direttamente all’interpretazione dei sogni.
Si tratta di una credenza popolare che ha radici profonde, non solo nel gioco del lotto, ma anche nello stile di vita che contraddistingue il sud Italia, che è molto radicato, nonostante tra i giovani abbia sempre meno aderenza alla realtà odierna. Resta però una tradizione molto forte, specialmente legata alla possibilità di sfruttare questo sistema per giocare e vincere, ma andiamo a vedere nel dettaglio come vincere con smorfia napoletana classica dove a ciascuno dei 90 numeri corrisponde una figura, oggetto, che fanno di questo gioco la vera cifra stilistica, tanto che molti studiosi ed esperti di antropologia culturale hanno spesso accostato la smorfia alla cabala, definendola appunto: cabala napoletana.
Parliamo di una concezione, che si fonda su basi antiche, visto che indagare sulla natura del sogno, è da lungo tempo una delle ossessioni dell’uomo, fin dall’antichità interessato a investigare i possibili codici sepolti nel nostro inconscio. Erroneamente rispetto al pensiero comune, non è stato Sigmund Freud, il padre della psicanalisi, a creare la pratica dell’interpretazione dei sogni, egli ha dato una sua personale lettura, perfezionando una pratica che ha radici profonde nel mondo antico e nella tradizione di popoli quali gli egizi, i sumeri e i babilonesi.
In effetti indagare ed elaborare il meccanismo e il processo che ci svela le immagini e le sensazioni dell’inconscio è da moltissimo tempo una delle ossessioni più frequenti del genere umano. Si pensa che il sogno abbia una connotazione metafisica, legata al mondo dei morti e dell’aldilà, dove attraverso una guida che ciascuno possiede, è possibile acquisire le informazioni giuste per elaborare una sequenza numerica che possa farci vincere nel gioco del lotto.
Naturalmente tale assunto si basa principalmente sul folklore, non avendo alcuna base scientifica certa. Tuttavia sono stati realizzati interessanti studi, mettendo in contrapposizione la cabala ebraica, con la smorfia napoletana, che trova un nesso appunto nell’interpretazione dei sogni e nella creazione della mitologia e della fabula europea e asiatica. Buoni auspici, pronostici, messaggi ignoti, sono alla base della cabala, proprio come la smorfia napoletana. Per gli appassionati di gioco e del lotto, ci sono dei rituali che se rispettati in modo adeguato, possono favorire non solo la vincita, ma anche la giusta sequenza numerica.
Lo stesso concetto è alla base anche con teorie come la numerologia, l’astrologia e le filosofie orientali, come i sette chakra che derivano dal sanscrito e che sono importanti centri energetici del nostro sistema nervoso. Naturalmente si tratta di tradizioni e di credenza piuttosto superate seppur diffuse, ma è anche vero che il giocatore spesso si autoconvince che alcuni rituali possano favorire il gioco e quindi la vincita, una componente che seppur criticata, può avere effetti benefici sulla vincita, come nel caso del pensiero positivo, dello zen o della mindfulness.