Nella serata di ieri i Carabinieri della Stazione di Monte Sant’Angelo hanno tratto in arresto, in esecuzione di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria Minorile, un diciassettenne di Monte Sant’Angelo che lo scorso 6 aprile aveva perpetrato, in concorso con un altro soggetto del posto, un furto all’interno dell’abitazione di un’anziana signora, asportando contanti e gioielli. I Carabinieri intervenuti erano allora riusciti a rintracciare, poco dopo che avevano commesso il furto, i due giovani malviventi a bordo di un pullman diretto da Monte Sant’Angelo a Manfredonia, recuperando l’intera refurtiva. Nella circostanza il ragazzino aveva anche pesantemente apostrofato i militari, deridendoli oltretutto per l’inutilità dei loro sforzi, dato il suo status di minore. Le indagini condotte a seguito dell’intervento, consistite anche nella visone di alcune telecamere e nella raccolta di informazioni fornite da testimoni, avevano comunque poi permesso ai militari dell’Arma di avanzare, vista la pericolosità e la recidività del soggetto, una richiesta di misura cautelare restrittiva della libertà personale, che è stata pienamente accolta dall’A.G. minorile portando al suo arresto.
Questa attività si inserisce nel più ampio contesto in cui i Carabinieri stanno operando a Monte Sant’Angelo, con importanti investimenti in termini di uomini e mezzi. Il giovane, già ampiamente noto ai Carabinieri, inoltre, è uno dei due che la notte tra il 3 e il 4 aprile scorso, dopo essere stati visti aggirarsi con fare estremamente sospetto in piazza XXV aprile, nei pressi dell’ingresso del Municipio del paese, erano stati fermati e perquisiti, ritrovando un grosso cacciavite, poi risultato del tutto compatibile con le scalfitture provocate alcune notti prima, in un tentativo di effrazione non denunciato dall’Ente, alle stesse tre porte che erano poi anche state danneggiate col fuoco.
I due giovani, appartenenti a famiglie non collegate alla criminalità organizzata, ma di cui alcuni componenti avevano recentemente avuto diverbi di natura privata con alcuni Uffici comunali, in quell’occasione vennero deferiti per possesso ingiustificato di grimaldelli alle Autorità Giudiziarie competenti, la Procura della Repubblica di Foggia e quella per i minori di Bari.