A ricevere critiche inopportune siamo abituati. Tentare di fare informazione in una realtà come Manfredonia non è affatto semplice. Spesso ci confrontiamo con provvedimenti, atti di giunta e regolamenti tipici della “Repubblica delle Carte”, pur di informare in modo corretto. Tempo ed energie per denunciare, raccontare il bello e il brutto della nostra città. Capita di ricevere critiche di qualsiasi genere, così come capita, troppo spesso, di non ricevere nemmeno un grazie dai diretti interessati per ciò che la nostra redazione, con amore e passione cerca di portare avanti da 10 anni. Fa parte del gioco. Nei giorni scorsi abbiamo acceso un dibattito che ha scatenato la rete, il mondo virtuale del web. Le video denunce di Marasco denigrano la nostra città? Il sondaggio, attualmente in corso sul nostro portale web, spacca in due la risposta. La polemica si è aperta nel momento in cui abbiamo osato dire che, probabilmente, in molte delle video-denunce i toni e le parole usate rasentavano la denigrazione per la città. Lo dicevamo a ragion veduta, visto che alla condivisione di uno di quei filmati su una pagina social di carattere nazionale, erano associati decine di commenti nei quali utenti da ogni parte d’Italia definivano la nostra città utilizzando parole inopportune. In particolare, abbiamo voluto riportare le parole di un utente “forestiero” che sottolineava quanto, indipendentemente dalla voglia di “fare denuncia”, le espressioni utilizzate fossero, in quel caso, poco costruttive per la città tutta. Quello che ne è venuto fuori è noto ai tanti che seguono quotidianamente il nostro sito web. La replica di Marasco non è tardata ad arrivare. Probabilmente un’abile penna si è prestata, a firma sua, per meglio argomentare le ragioni del “Generale” e per contestare la nostra manifestazione di pensiero. Nella nota si evinceva che addirittura avremmo inventato il contenuto di quel commento e che la nostra finalità era quella di difendere la classe politica sipontina. Assurdo solo pensarlo. Sembra ci si dimentichi che questa testata giornalistica affronta
quotidianamente i temi delicati del disastro provocato dalla classe politica in connubio con una popolazione distratta e per la gran parte collusa con il drogato sistema politico. Solo che, quando trattiamo di argomenti che cercano di spiegare le ragioni dei disservizi quotidiani, dopo aver scartabellato delibere, esserci confrontati con i diretti interessati, la rete distratta non interagisce, ma se si parla di una discarica prodotta da qualche o più di qualche cittadino, allora la rete esplode. E’ innegabile, la gente ama il trash, ciò che è di cattivo gusto, temi e soggetti che diventano virali perché compiacciono ed attirano il pubblico con argomenti di infimo livello culturale. Tuttavia il nostro intento era quello di lanciare un interrogativo rispetto ai toni che le ultime denunce hanno raggiunto. Siamo e saremo sempre aperti a mostrare le difficili situazioni nelle quali versano le nostre strade, i nostri parchi, le nostre periferie, così come ci faremo sempre stappare una risata di fronte all’irresistibile e proverbiale intervista alla cittadina di via Rivera; al contempo crediamo che ci sia una differenza tra la denuncia e la denigrazione. Continueremo a farci portavoce e a condividere le vere denunce delle guardie ambientali e continueremo ancora a dissociarci quando in quei filmati, che fanno il giro d’Italia, qualcuno riterrà costruttivo ed utile definire Manfredonia una “città di merda”.“Quando sono arrivato a Manfredonia dalla mia Calabria, negli anni ’70, mi sono subito innamorato di questo posto, del suo paesaggio, decisi subito di rimanerci a vivere con la mia famiglia. Oggi non riconosco Manfredonia, che merita di essere amata e valorizzata”- ci dice uno dei più grandi volontari e valorizzatori della storia sipontina, Aldo Caroleo dell’ArcheoClub. Le sue parole sicuramente ci spronano ad avere più buon senso, a non rassegnarci nel vedere la città ridotta in un paesone indecoroso, promuovendo una sana denuncia, che sappia esprimere malcontento senza sfociare nella denigrazione. Le parole di Caroleo ci spronano anche a valorizzare la bellezza, quella tanto promossa da chi diffonde l’immagine della nostra città, come Bruno Mondelli, primo a fotografare Manfredonia dall’alto e organizzatore di eventi che rimarranno nella storia. Matteo Nuzziello, altro influencer positivo di Manfredonia, che quotidianamente immortala e pubblica immagini di bellezza della nostra città. Persone che danno uno straordinario contributo alla promozione di Manfredonia, pane quotidiano per la gran parte dell’economia locale, e non solo il turismo. Vogliamo essere con tutti quelli che raccontano Manfredonia, vogliamo essere con Giuseppe Marasco che racconta l’incuria e il degrado riuscendo spesso a scuotere gli animi, e vogliamo essere con chi ogni giorno promuove gratuitamente l’immagine della terra sipontina. Vogliamo essere con chi racconta Manfredonia, nel bene o nel male, senza mai dimenticare però che questa città dovremmo imparare ad amarla un po’ di più. Oggi più che mai. Noi continueremo a farlo, perché siamo orgogliosamente manfredoniani.
Giovanni Gatta
È ridicolo di come si possa ragionare e commentare queste pagliacciate, perché alla fine tali rimangono..!!
Ci sono associazioni (non voglio fare nomi per correttezza) che operano in sordina,fanno appostamenti,
filmano, cristallizzano, con un semplice scopo,quello di multare e far pagare ai responsabili le bonifiche delle aree inquinate. Di quelle nessuno commenta, forse perché non fanno ridere..?
Il modo e’ certamente sbagliato. Purtroppo la realtà è quella descritta da Marasco. La signora in via Rivera era di un comico irresistibile, ma gli escrementi dei colombi erano li per terra, anche in grosso quantitativo. Chi, responsabile dell’igiene e della salute pubblica, doveva intervenire immediatamente, ma a distanza di giorni, quella situazione incresciosa era ancora sotto gli occhi di tutti. Se questo è denigrare allora, forse, sono io che non ho capito niente.
Bravo Raffaello. Vai avanti. Giovanni
Giusto, le denunce prendano il posto della denigrazione.
P.S.: di ottimismo e di positività, non è mai morto nessuno. Cerchiamo -piuttosto in qualità di Cittadini- di essere più responsabili e meno indifferenti. Cordiali saluti a Voi ed a tutti i Manfredoniani.
I primi a non amare Manfredonia sono proprio i Manfredoniani, che non sanno guardare oltre il particolare interesse loro e dei loro congiunti.