In data odierna la corte d’assise di Foggia ha assolto con formula piena perche il fatto non sussiste, assolvendo i cognati Clemente Matteo, gioiellieri di Manfredonia e Francesco Pio Riganti, operaio all’epoca dei fatti presso la Dopla S.p.A., difesi dall’avv. Ettore Censano.
Ebbene, in data 4.11.2016, venivano accusati di estorsione in concorso e minaccia aggravata per il Clemente, per presunte minacce ai danni dei fratelli Baldassarre Saverio e Baldassarre Giuseppe; inoltre, l’accusa in merito ai fatti sosteneva che il Clemente abbia preteso sotto minaccia l’assunzione del cognato presso il 118 di Mattinata dove i fratelli Baldassarre lavoravano. Prendendo spunto da un vecchio detto: “ Il tempo è galantuomo”, infatti, lo scrivente Francesco Pio Riganti, – con vivo disappunto- sottolinea le accuse senza un briciolo di prova.
Oggi, la Corte di assise di Foggia, ha rigettato le accuse dei fratelli Baldassarre con formula piena: il fatto non sussiste”. Oggi, è un giorno importante per me e mio cognato, anche per i nostri cari, per circa due anni, abbiamo vissuto giornate nere, sapendo che eravamo estranei alle citate accuse senza contare gli occhi e gli sguardi della gente che, avendo letto gli articoli di giornali, non esitavano nel chiacchiericcio. Ancora, il sottoscritto Francesco Riganti, lavorava a tempo determinato, quindi in prova, presso l’azienda, Dopla SpA, non veniva rinnovato il tempo determinato per via dell’occorso. Termino il mio articolo, perdonatemi per lo sfogo, finalmente si è fatta luce dopo anni di questa assurda vicenda anche se la nostra assoluzione non ci restituirà la serenità persa in questo arco di tempo.
Francesco Pio Riganti