“E’ arrivata l’acqua nella zona industriale”, così titolava lo scorso 9 dicembre 2014 un comunicato stampa del Comune di Manfredonia. Noi riprendevamo la notizia lo scorso novembre 2017. Oggi ci sono novità e si spera che a breve l’acqua arriverà davvero nella zona industriale di Manfredonia, attesa da 20 anni. Fondamentale per la svolta, l’interessamento e la necessità della Somacis (azienda che produce e commercializza circuiti stampati di elevato livello tecnologico), la notificata al Comune di Manfredonia dello scorso 12 gennaio 2017 di un provvedimento di ottemperanza per le inadempienze ambientali e infrastrutturali degli insediamenti industriali PIP e D/46, sia nei confronti dell’Amministrazione Comunale che dei titolari delle singole aziende e un lavoro notevole del dirigente del Comune di Manfredonia Antonello Antonicelli che, in coordinamento con l’Assessore all’urbanistica avv. Matteo Ognissanti, hanno perfezionato i complessi aspetti burocratici e portato avanti le trattative tra Syndial, Somacis, Consorzio di Bonifica di Capitanata ed il nuovo gestore privato che, provvisoriamente, gestirà il servizio di fornitura di acqua industriale nella zona di Manfredonia. Firmato lo scorso 13 marzo 2019 il contratto Syndial-Comune di Manfredonia. Alla firma il contratto Somacis-Comune, poi le aziende potranno chiedere l’allaccio dell’acqua industriale. Non ancora disponibile il sistema di depurazione che dovrebbe appoggiarsi all’impianto presente nel capannone dell’ASE, ma questo è un altro capitolo da iniziare subito dopo. Ad oggi le aziende che utilizzeranno l’acqua della condotta pubblica, depureranno le acque di scarico nelle proprie vasche di accumolo. 350.000,00 metri cubi anno, l’attuale disponibilità di fornitura idrica per servire le aziende della zona industriale PIP e DI 46. La sola Somacis ne potrà attingere fino ad un massimo di 25.000 mc./anno. Piccoli passi avanti ma nella zona industria manca ancora, anche la pubblica illuminazione, importante la notte per la sicurezza. Ma siamo certi che arriverà la luce anche lì o almeno si spera. Una cosa alla volta!!!
Antonio Marinaro