Più di 200 agenti nella pista di Borgo Mezzanone con macchine, elicotteri e ruspe.
Le ruspe servono ad abbattere i pochi manufatti che ci sono. In questo momento sono in corso perquisizioni ed una squadra dell’ENEL sta mettendo in sicurezza l’area e stanno portando via le bombole del gas affinché l’abbattimento dei manufatti possa avvenire con la massima tranquillità e serenità delle persone che vivono nella pista.
Sono anni che diciamo a gran voce che il ghetto di Borgo Mezzanone è un luogo IGNOBILE. Un buco nero della civiltà e della democrazia che inghiotte e stritola tutti i suoi abitanti.
Noi non facciamo distinzione tra migranti e italiani. Il diritto ad una vita dignitosa appartiene a tutti. Ecco perché quel luogo è una ferita inferta a tutta la società ospitante.
Sono anni che affermiamo che quel posto deve essere abbattuto così come tutti i luoghi di apartheid fisico e simbolico che sorgono nelle nostre città, così come le tante cattedrali nel deserto che sorgono nelle periferie laddove la vita scorre senza servizi e tutele.
Nel ghetto di Borgo Mezzanone non c’è nessun tipo di tutela. Neanche quella, fondamentale e costituzionalmente garantita – sanitaria, oggi ostacolata dall’impossibilità delle tante persone che ci vivono di richiedere la residenza dopo il Decreto Salvini.
Sono proprio queste condizioni a determinare forti rischi per la salute e l’incolumità delle donne e degli uomini che vi sono stanziati.
Sono giorni che ci confrontiamo, sia con le persone che affrontano questi problemi sullo loro pelle sia con i colleghi della carta stampata. Tutti chiedono: Cosa accadrà a Borgo Mezzanone?
Ciò che stupisce e ci lascia perplessi è che i giornalisti già sapevano da ieri sera del blitz di questa mattina, a differenza di noi rappresentanti del III Settore che lo abbiamo saputo solo oggi. Un fatto molto singolare che ci fa dubitare della reale adeguatezza di questi interventi e ci fa pensare che si tratti solo dell’ennesima trovata mediatica per continuare a strumentalizzare problemi concreti senza costruire una rete di risposte alle esigenze di vita di questi esclusi.
L’unica cosa certa è che ciò che accade e che accadrà in quel luogo non riguarda solo chi oggi vive nella pista ma riguarda tutti noi.
Quello che sta avvenendo oggi è un preludio al preannunciato sgombero. Ci dice che verrà fatto il prima possibile. E queste persone, una volta sgomberate da Borgo Mezzanone, dove andranno?? Che fine faranno???
Perché pensiamo sia arrivato il momento di fare una sintesi e di parlare – finalmente – di PERSONE.
Foggia, 20 febbraio 2019 Il Presidente dell’Arci Comitato Provinciale di Foggia
Domenico Rizzi
Da quale pulpito viene la predica. Egregio Rizzi cos’è questo articolo un rimorso di coscienza???? Ora sei diventato umanitario???? Che peccato!!!! Quando affermavi che le persone le usavi fino a quando ti faceva comodo e poi le buttavi via non pensavi ai loro diritti calpestati???? Certo che ce ne vuole di pelo sullo stomaco per simili cambiamenti.