11 febbraio 2019, tre avvenimenti importanti da ricordare: “La prima apparizione della Madonna di Lourdes (1958)”, “I Patti Lateranensi” e la “Giornata Mondiale del Malato”. Data migliore non potevano scegliere i medici aderenti all’AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani), sez “Mons. V. Vailatti” di Manfredonia, per rinnovare il loro impegno di appartenenza al sodalizio, nato ben trentuno anni fa, alla cui guida veniva chiamato l’inossidabile dott. Giuseppe Grasso che, ancora oggi ne detiene lo scettro. Tante le iniziative realizzate, tra incontri, convegni, dibattiti. Tanti gli argomenti trattati nel tempo che ha visto il sodalizio crescere in modo esponenziale, segno distintivo del medico cattolico che, attraverso la propria professione mette in atto le parole del Vangelo, al servizio del malato, in quanto, oltre a curarlo, se ne prende cura. Prima del rituale ritiro delle tessere che ha avuto luogo nell’elegante Auditorium “Vailati”, i medici cattolici, nella ricorrenza della prima apparizione della Beata Vergine Maria a Lourdes, hanno partecipato alla particolare celebrazione dell’Eucarestia che ha avuto luogo in cattedrale, presieduta dal nuovo presule Padre Franco Moscone. Per l’occasione vi è stata l’ostensione del simulacro della Madonna, presenti i rappresentanti dell’UAL, sezione di Manfredonia, tanti malati e una marea di fedeli in preghiera che hanno potuto venerarla. Breve ma incisiva l’omelia di Padre Franco, arcivescovo, che ha collocato l’evento delle apparizioni di Lourdes legato alle tante guarigioni avvenute per intercessione della Beata Vergine. Al termine la statua della Madonna, portata a spalla ha attraversato la chiesa accolta al lume di candela dai fedeli oranti. Prima della rituale consegna delle tessere, il dott. Grasso, quale padrone di casa, ha salutato e ringraziato Padre Franco, arcivescovo, per la sua graditissima presenza. Nel rivolgergli parole di compiacimento, anche a nome dei medici aderenti al sodalizio, per l’alto incarico affidatogli da Papa Francesco, quale Padre e Pastore della nostra arcidiocesi, gli ha partecipato che:. “Compito precipuo dell’AMCI e degli associati, è quello di elaborare un modello di professione sanitaria che sia: testimonianza, comunicazione, condivisione. I tre punti sui quali l’opera del medico cattolico si fonda. Attraverso la propria professionalità e competenza, la parola, le opere, la fede, al fine di creare nel paziente le condizioni ottimali per instaurare un rapporto di fiducia che porti a comunicare maggiormente con lo stesso. La condivisione, quale modello laico, fondato sulla giustizia, prim’ancora che sulla carità, porta il medico cattolico ad immedesimarsi nella condizione fisica e interiore del paziente, lo rende più palpabile, anche ai fini di stabilire una diagnosi”. Subito dopo i saluti di Padre Rosario Messina (camilliano), assistente ecclesiastico AMCI. Chi scrive, ha poi letto una riflessione pubblicata sul periodico “Manfredonianews.it” del 9 febbraio scorso, a firma di Padre Fabio Panconesi, dei Ricostruttori nella preghiera dell’Abbazia di S. Leonardo: “Savino, una storia tutta di Dio”, deceduto il 3 febbraio scorso. Colpito da SLA, egli ha ritrovato la Fede che lo ha sorretto fino alla fine. Anche il nostro amatissimo Pastore, Padre Franco, nel ringraziare l’AMCI per averlo coinvolto in una così bella iniziativa, ha ricordato la straordinaria figura di un giovane che, attraverso la sua malattia, durata ben sette lunghi anni, ha trovato in Dio e nell’amore di nostro Signore Gesù Cristo la forza di combattere stoicamente la sua malattia. Qualche giorno prima di tornare alla Casa del Padre, Savino, ha assistito alla Santa Messa celebrata da Padre Franco. Tanta è stata la commozione di Savino quando, durante l’omelia il Pastore associò il suo volto a quello di Gesù. Un esempio di santità incredibile che ci lascia attoniti di fronte alla forza dirompente della Fede.
Matteo di Sabato