Venerdì 22 Novembre 2024

“Bandiere e Primavere” di Salvatore Castrignano, presentato il libro con il Collettivo In Apnea

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Intensa e viva la partecipazione presso lo Spazio Autogestito Nicola Lovecchio

 

Sabato sera di riflessione e di dibattito quello del 15 dicembre, nella cornice dello spazio autogestito  N.  Lovecchio a Manfredonia, dove si è parlato del libro “Bandiere e Primavere” di Salvatore Castrignano insieme con i ragazzi del Collettivo In Apnea.

L’atmosfera dell’incontro, alla presenza di tanti giovani, ha permesso di approfondire quello che le esperienze di lotta degli anni 70 e 80 raccontate nel libro possono significare per chi allora non era neanche nato e vive oggi un contesto molto cambiato. Come è stato detto più volte durante la serata, infatti, un giovane che vive la Manfredonia di oggi può avere difficoltà ad immaginare la vivacità sociale e culturale dell’epoca, così come sono descritte nel libro con parole ed immagini; spesso, navigando a vista nel deserto culturale in cui siamo immersi, quasi ci consoliamo col pensiero che quel deserto ci sia sempre stato.

Tante le riflessioni proposte dai partecipanti: oltre agli interventi del figlio dell’autore, Fabio Castrignano, del sociologo Silvio Cavicchia, di Angelo Rinaldi e di Lorenzo Robustella del Collettivo In Apneea, hanno preso la parola i giovani presenti, che hanno apportato diversi spunti di riflessione. I contributi degli intervenuti si sono focalizzati sulla valenza delle vicende storiche raccontate, nelle quali gli avvenimenti sono descritti nella loro completezza e senza parzialità di convenienza, e sulla figura dell’autore, Dirigente sindacale che, sia nel periodo oggetto del libro che nelle sue attività sociali e lavorative successive, tra tante difficoltà ha sempre operato per difendere i lavoratori e tutelare il lavoro.

Dalla narrazione emerge con forza la partecipazione di lavoratori e cittadini, veri protagonisti del libro, che li univa per raggiungere quegli obiettivi di giustizia sociale che avrebbero significato miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per tutti, con la consapevolezza che la riuscita della mobilitazione toccava direttamente le proprie vite.

Come è stato sottolineato più volte, infatti, è importante riscoprire queste potenzialità in un’epoca che favorisce la frammentazione e l’atomizzazione degli individui, perché presi singolarmente anche i protagonisti del libro avrebbero potuto poco, mentre uniti prendevano coscienza e agivano come collettività.

Al termine della serata, per la ricchezza di spunti offerta dal libro, si è convenuto di proseguire l’approfondimento in successive discussioni, auspicando che possano essere utili a chi oggi, anche se percepisce la politica come lontana, cerca di riappropriarsi del senso di comunità, perché, come si dice nel capitolo conclusivo, “la partecipazione consapevole e sincera del maggior numero delle persone che ne fanno parte è oggi, in un mondo fatto di decisioni prese da chi non rappresenta nessuno, il modo migliore per fare gli interessi del Popolo”.

 

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