Le questioni ambientali, presenti nell’agenda politica, sono sempre attuali e sotto la lente degli Enti deputati alla tutela dell’igiene, della sicurezza e del decoro del tessuto urbano. Molteplici i tavoli tematici tra le istituzioni preposte per affrontare le suddette questioni che ad oggi non hanno sortito gli effetti desiderati. Nelle zone portuali sovrasta ogni sorta di rifiuto. Sottolinea l’Autorità Portuale di Sistema “a causa dell’abbandono di cassette di polistirolo, di reti e quant’altro, il bilancio risulta ancora essere aggravato dalle spese di spazzamento e raccolta effettuati dalla ditta preposta”.I rifiuti solidi urbani e assimilabili prodotti dai concessionari demaniali marittimi dovrebbero essere raccolti e smaltiti dal Comune di Manfredonia, attraverso la società in house ASE SpA, a fronte di una convenzione tra gli enti preposti. Ad oggi non è stata ancora stipulata laconvenzione, nonostante i solleciti dei concessionari marittimi, disponibili a versare quanto dovuto per il servizio che ad oggi non viene erogato. Nelle giornate uggiose, le mareggiate portano a riva ogni genere di rifiuto “abbandonato”, lasciando una visione dell’ambiente degradato. Non potendo identificare la loro provenienza, i concessionari marittimi si trovano ad affrontare una questione così incresciosa che nemmeno le istituzioni riescono a dare un’esaustiva risposta. Il palleggiare le responsabilità da uno all’altro Ente non fa che appesantire la precaria situazione di degrado ambientale da tempo irrisolta. Da una parte ci sono i concessionari, disponibili a versare “l’ecotassa” che non è stata ancora quantificata dal Comune perché la “convenzione” non è stata firmata tra le parti e dall’altra l’ASE non ritira i suddetti rifiuti. Quindi continua a persistere l’abbandono dei rifiuti. Il danno economico ed ambientale grava sia sui concessionari che vorrebbero mantenere pulita la zona in cui esercitano la propria attività commerciale sia sul territorio di Manfredonia che non riesce a garantire il decoro urbano, lasciando un’immagine di sé poco attraente. Gli Enti preposti dovrebbero essere più dinamici e dialogare più nella concretezza per soddisfare le aspettative dei concessionari e tutelare l’ambiente, di cui tanto si parla ma non abbastanza si fa.
Grazia Amoruso
Brava, bene, aspettando il miracolo umano….