Si è creata una tensione intorno al Foggia che non depone per niente bene in questo momento molto delicato della stagione.
Stampa e tifoseria chiedono la “testa” di mister Grassadonia a cui non vengono perdonati cinque pari consecutivi, ultimo, ottenuto dopo un pessimo secondo tempo in cui si è rischiato di perdere anche se le assenze quasi superavano gli uomini a disposizione del mister.
Il direttore sportivo, Luca Nember, nel dopo-Venezia, ha ammesso che ci sono delle responsabilità spalmate su tutte le componenti: ”Faremo riflessioni su tutti. Tutti siamo in discussione.” Chi si aspettava una difesa più convinta del gruppo e dei risultati ottenuti “sul campo” dalla squadra e dalla guida tecnica, dallo stesso DS scelti, è rimasto deluso.
Ha dovuto farlo nella conferenza stampa del Sabato, mattina, lo stesso mister Grassadonia che ha sottolineato che la squadra ha fatto 17 punti in 13 giornate e sarebbe a +5 sui play out, con una giornata in meno rispetto alle dirette concorrenti. Il mister campano ha anche rimarcato quanto sia difficile giocare con una penalizzazione così pesante nella testa e ha ricordato che il Chievo, serie A, non ha ancora vinto dopo un -3 iniziale. Le tante assenze ad inizio stagione tra squalifiche ed infortuni valorizzano ancora di più il rendimento di questo Foggia.
La miglior cura per uscire da questa situazione è vincere.
La squadra che ha dominato a Pescara, perdendo dopo un rigore fallito da Mazzeo, ha schiacciato e battuto il Benevento al Vigorito, e che meritava i tre punti a Cittadella e Spezia, dove, dopo aver condotto il match, ha difeso con i denti il pari in inferiorità numerica, supererebbe l’ostacolo senza troppi patemi. Le tensioni e la contestazione in corso non aiutano la squadra e hanno innervosito il mister del Foggia infastidito da “stupidi” che si accaniscono in attacchi personali.
L’anno scorso mister Stroppa subì una dura contestazione proprio contro il Venezia, in vantaggio di due rete allo Zaccheria, il pari agguantato nei minuti finali, la vittoria a Salerno e il buon rendimento nelle gare successive placarono ogni tensione e permisero al Foggia un sereno finale di stagione.
Le insidie vere vanno ricercate nelle tre espulsioni nelle gare precedenti a Venezia con Agnelli che commette lo stesso fallo che gli è costata la prima ammonizione; nel rendimento alterno di Camporese che, quest’anno sembra l’ombra del forte centrale della scorsa stagione e che contro il Brescia dopo essersi fatto scappare Torregrossa, nell’azione del primo gol, ha commesso un fallo punito con il secondo giallo, ma certamente da espulsione diretta, lasciando i compagni in dice.
A voler fare due conti, proiettando la situazione attuale nelle 25 gare restanti, il Foggia, con la media di 1.3 punti a partita arriverebbe chiuderebbe a 49 punti, 41 per la penalizzazione. Nessuna delle attuali concorrenti, Cosenza compresa, potrebbe avvicinarsi ai Satanelli se ripetesse il percorso avuto finora nella parte restate della stagione.