Raccontare la quotidianità non è sempre facile perché una notizia ha quasi sempre un dietro la notizia. Chi firma, accredita ciò che scrive, avallandolo con la propria credibilità. Viviamo in un momento storico in cui qualsiasi possessore di telefonino diventa cronista, divulgando un fatto, un evento a modo proprio. E’ innegabile che il rapporto personale tra chi scrive ed il soggetto o la circostanza di cui si parla, condiziona fortemente il modo di strutturare la notizia. La comunicazione viene forgiata in base alla propria cultura, conoscenza dell’argomento, stato d’animo, indole politica. C’è chi si specializza nel raccontare lo stato di degrado in cui versa la città, facendo da un lato propaganda negativa e dall’altro lato sancisce il disservizio “Comune” nella gestione pubblica puntando il dito anche sui compaesani che contribuiscono in modo determinante al disordine e degrado. Battaglie personali e sociali utili ad alzare il livello di attenzione sul vivere comune. Il temerario Marasco solca i lembi del fiume Candelaro, diventato ormai discarica della Capitanata, denunciando con giusta rabbia lo scempio che si perpetra quotidianamente contro il nostro territorio ed il nostro “amato” mare, di contro la gente ironizza usando il sonoro dello stesso in compilation divertenti da far girare in rete. Banalizzare la cronaca di uno scempio è il vero dramma. E mentre Marasco colpevolizza di quasi tutto il male cittadino il “povero” burattino Pinocchio, altri autorevoli giornalisti raccontano, a modo proprio, la quotidianità. Può capitare che l’informazione non sia completa o non esatta, il soggetto danneggiato ha il diritto di replica e di rettifica, ma il cittadino non ha MAI alcun diritto quando subisce la mala gestione politica di chi governa la città. Mercato Ittico, Aree industriali, Ospedale, non c’è possibilità di rettifica o di replica su ciò che questi luoghi potevano dare in passato, oggi e nel futuro di Manfredonia.
Raffaele di Sabato
Marasco lo conosciamo, ha quel suo particolare modo di esprimersi non sempre all’altezza di un graduato (anche se di un corpo non completamente riconosciuto dalle Istituzioni) che unitamente alla sua nota balbuzie lo fa diventare un personaggio tale da essere deriso e sbeffeggiato da quasi tutta la popolazione, anche se poi la maggioranza dei cittadini gli da sempre ragione (me compreso). Il nostro caro Sindaco ha dalla sua parte il torto di apparire alla ribalta della cronaca in più di un episodio negativo al punto di essere stato indagato dalla Magistratura. Per concludere, noi cittadini sipontini (e non escludo anche la mia persona) siamo solamente capaci di criticare e farci male a vicenda e non siamo mai stati capaci di sollevare una protesta tale da essere presa sul serio dalle Istituzioni. Grazie per avermi dato retta e saluto l’amico Raffaele di Sabato.