All’alba di oggi, i carabinieri del Comando Provinciale di Foggia insieme ai colleghi del Raggruppamento Operativo Speciale e del Comando Provinciale di Bari, con l’ausilio dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Puglia e dell’11 Reggimento Puglia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone, entrambe di Manfredonia. Ad una di queste, la Direzione Distrettuale Antimafia cha ha coordinato le indagini contesta la partecipazione alla strage di mafia. I dettagli verranno forniti nel corso di una conferenza stampa in programma in mattinata, negli uffici del Comando Legione Carabinieri Puglia, a Bari, presieduta dal Procuratore Capo di Bari, Giuseppe Volpe.
Il fatto avvenne in pieno giorno, sulla strada provinciale 272, nei pressi della stazione dismessa di San Marco in Lamis. Le vittime designate erano a bordo di un Maggiolone Wolkswagen blu scuro che fu affiancato dai sicari che aprirono il fuoco: il boss e suo cognato furono uccisi da una pioggia di proiettili, di kalashnikov e un fucile da caccia calibro 12. Nel frattempo, sopraggiungeva un pick-up bianco con i due agricoltori, che avevano dei terreni in zona: i due sarebbero stati scambiati per due fedelissimi del boss, oppure uccisi perché testimoni scomodi.
Graziano Sciannandrone