Il consiglio comunale di ieri sera 28 giugno 2018 è stato un succoso quanto prevedibile sunto di quanto detto dal principio del secondo mandato Riccardi sino ad oggi nell’aula consiliare di Palazzo San Domenico. Chi ha masticato con noi la politica locale, conosce bene i temi e sa di cosa si doveva parlare nel merito: l’approvazione del bilancio consuntivo, spada di Damocle del secondo mandato del Sindaco Riccardi. Onere dell’amministrazione in quanto monitorata dalla Corte dei Conti di Bari per le numerose e copiose criticità che attanagliano la gestione della res pubblica manfredoniana. L’assenza di Salvatore Zingariello – vice Sindaco, assessore ai lavori pubblici, nonché braccio destro del primo cittadino – è saltata subito all’occhio date le voci che circolavano sulle sue presunte dimissioni, poi confermate “ufficiosamente” da Damiano D’Ambrosio, capogruppo PD e altro fondamentale supporto politico-amministrativo di Riccardi, dimessosi a sua volta assieme ad un altro consigliere PD, Giovanni Ognissanti. Un altro segnale di “maltempo” è stato lo scontro sulla richiesta della maggioranza di sospendere la seduta per 30 minuti per chiarire all’interno della maggioranza alcuni aspetti del provvedimento. L’opposizione ha prima rifiutato il voto sulla sospensione, in seguito chiesto una sospensione di 5 minuti per convergere sulla sospensione chiesta dalla maggioranza per poi concedere tempo alla maggioranza dopo 30 minuti di scontri. Sì, abbiamo avuto problemi anche noi a crederci. Un’ora circa di dibattito inutile per stabilire se sospendere o meno la seduta. Una richiesta fatta dalla maggioranza poiché si era ancora alla ricerca dei consensi del numero per portare avanti, trascinare questo mandato politico che non ha più un gruppo omogeneo. Il dibattito sul tema potrebbe sembrare un déjà-vu o un fastidioso “copia-incolla” dei discorsi già fatti in aula da maggioranza e opposizione. L’assessore al Bilancio Rana, subentrato a Rinaldi dimessosi 2 mesi fa, ha esposto al Consiglio la sua relazione sulla situazione di cassa sipontina sulla quale gravano forti carenze di liquidità alla quale si sta cercando di ovviare con tutte le risorse disponibili (piani di alienazione dei beni e riscossione crediti in primis). Nonostante le delucidazioni in gergo tecnico dell’assessore competente, l’opposizione non ci è stata ed ha contestato l’assenza di trasparenza concernente la trasmissione dei documenti che consentirebbero di scandagliare i cosiddetti residui attivi, considerati “dati fittizi” per citare una espressione usata dal consigliere Salvemini. Della stessa opinione l’opposizione composta da M5S, Manfredonia Nuova e Forza Italia; addirittura i primi due gruppi mettono in dubbio con avverbi (probabilmente, ndr) la tecnicità dei Revisori dei Conti dal momento in cui “l’organo elenca le leggi in materia di Tasi ed Imu senza poi formulare nessuna constatazione”. Dal Presidente dei Revisori una secca replica: “dire probabilmente non implica certezza delle frasi formulate. Si usano queste forme quando non si è certi di ciò che si dice”. Tuttavia i documenti sulle voci dettagliate sui residui attivi non sono state ancora consegnate ai consiglieri di minoranza e alcuni di loro si sono rassegnati al fatto che probabilmente non arriveranno mai. Poco importa, soprattutto perché le inaspettate dimissioni di D’Ambrosio e Ognissanti (entrambi ormai ufficiosamente ex PD) hanno cambiato lo scenario e vanificato il dibattito in quanto, al momento delle dichiarazioni di voto, la restante maggioranza ha disertato l’aula facendo saltare il numero legale della seduta. “Siete una vergogna”, ha urlato fuori microfono sempre lo stesso consigliere d’opposizione Salvemini riferendosi alla mossa astuta che avrà un prosieguo oggi pomeriggio 29 giugno nell’aula consiliare di Palazzo San Domenico. Ci sono tutti i presupposti per la cosiddetta fine dell’era Riccardi, ma siamo stati abituati a vedere resurrezioni degne di Lazzaro, motivo per il quale seguiremo attentamente la vicenda.
Antonio Raffaele La Forgia
Foto di Raffaele di Sabato (vietata la riproduzione senza il consenso dell’autore)
Abbiamo meritato tutto questo…la città li ha votati!
Altre scuse per rimodulare altri aumenti e rincari delle tariffe e tasse.
Semplicemente penoso e vergognoso…, povera Manfredonia come sei caduta, in tutti i sensi, in basso.