Ancora una volta torniamo a parlare di Vincenzo Spagnolo, docente nel Dipartimento Interateneo di Fisica del Politecnico di Bari e direttore del laboratorio PolySenSe. E anche questa volta ne parliamo per festeggiare i suoi successi. Infatti, lo scorso 19 maggio, il nostro conterraneo è stato insignito di un prestigioso riconoscimento, il “Terra del sole Award 2018”, per i risultati ottenuti, da lui e dal suo gruppo di ricerca, nello sviluppo di sensori ottici ad altissima sensibilità per la rivelazione di tracce gassose. Tali studi hanno permesso a Vincenzo e al suo team di affermarsi in campo internazionale, realizzando accordi di collaborazione con industrie leader al mondo e prestigiose università extra europee. Il premio Terra del sole, evento costola del Premio Barocco di Gallipoli, è un riconoscimento per tutte quelle personalità di origine pugliese che grazie a impegno, coraggio e capacità professionale, hanno saputo affermarsi in Italia e all’estero, portando oltre i confini della propria terra, creatività, competenza e ingegno. Ma il nostro Vincenzo non si ferma qui. Infatti, proprio in questi giorni ha chiuso un contratto di ricerca con la Nynyang University di Singapore per la realizzazione di un prototipo di sensore di gas innovativo. Inoltre Vincenzo e il suo team parteciperanno al programma “One-hundred talents” dell’Accademia delle Scienze della Cina, grazie al quale per i prossimi cinque anni sarà possibile un elevato scambio di visite di ricercatori con la Shanxi University. Infine, è in corso di chiusura un accordo di ricerca pluriennale con la Saudi Aramco, in Arabia, tramite la sua service company a Houston in Texas, per la realizzazione di sensori compatti e ad alta sensibilità per la rivelazione di idrocarburi in raffinerie, gasdotti e giacimenti di gas naturale. Queste collaborazioni forniranno al laboratorio PolySenSe fondi di ricerca per alcuni milioni di euro. “Durante la serata della premiazione, – ci ha confessato Vincenzo – in mezzo a tutte quelle personalità mi sono detto: ‘Ma io che ci faccio qui?’. Poi però mi sono reso conto di avere qualcosa in comune con loro: La passione per quello che facciamo. Io amo a tal punto il mio lavoro da non considerarlo tale, anche se non è sempre facile lasciare la famiglia per andare nei posti lontani dove le mie ricerche vengono utilizzate”.
Mariantonietta Di Sabato