Venerdì 22 Novembre 2024

“La cura del nostro territorio ferito per costruire futuro vivibile”

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Propositivi ma non neutrali!

La “Ricerca Partecipata” (voluta dal Comune di Manfredonia e assunta dalla Regione Puglia a modello di intervento nelle problematiche ambientali), grazie alla autorità scientifica della Commissione di studio e al contributo della locale società civile, ha prodotto una rigorosa analisi  i cui risultati sono stati presentati e illustrati il 16 giugno del 2017, nella Sala Consiliare del Comune di Manfredonia.

Tale ricerca mostra uno “scenario” poco rassicurante sullo stato di salute della nostra Città in relazione cronologica e causale con gli esiti dell’inquinamento ambientale post-Enichem che ha avuto nell’incidente del 1976 nello stabilimento il suo episodio più eclatante.

Manfredonia dal ‘76 in poi ha perso il vantaggio di salute che deteneva rispetto al resto della Regione Puglia e della Provincia di Foggia. In pratica ci si ammala di più di tumore ai polmoni, di malattie cardiovascolari e nascono più bambini con malformazioni congenite rispetto alla media regionale e nazionale.

Desta preoccupazione lipotesi scientifica accreditata secondo la quale  l’arsenico ed altri agenti tossici liberati siano ormai entrati nella catena agroalimentare e non smettano di manifestare conseguenze nocive sullo stato di salute dei cittadini.

Le opere di bonifica dei siti dell’impianto e delle sedi di stoccaggio dei rifiuti tossici registrano, dopo quaranta anni, ritardi inaccettabili( l’allora ministro Galletti, ammetteva, nel 2016, che nel sito SIN di Manfredonia si era realizzato solo il !8% della bonifica )principalmente imputabili alla inerzia nelle attività dei soggetti delegati da ENI a tale scopo che hanno fatto leva anche sulle divisioni tra i soggetti Istituzionali locali (i diversi Comuni della zona) che avrebbero invece dovuto svolgere una continua attività di pungolo e controllo delle attività stesse.

Altrettanto divise, se non addirittura rassegnate, in ogni caso assenti sul campo, sono apparse le anime ambientaliste della società civile, nonostante la chiara vocazione  “verde” espressa, anche recentemente, nella questione NO ENERGAS dalla stragrande maggioranza dei votanti al referendum cittadino.

Il Coordinamento cittadino della Ricerca Partecipata, riunitosi con le associazioni lo scorso 22 marzo e il 14 Aprile, ha ravvisato la necessità della costituzione  un COMITATO  DELLE ASSOCIAZIONI/ CITTADINANZA ATTIVA  che operi unitariamente  verso un ORIZZONTE PROPOSITIVO per andare oltre la denuncia che finora non ha prodotto risultati evidenti ed  individuare alcuni obiettivi realistici, condivisibili e realizzabili rispetto alle  prossime attività come:

1)      sollecitare una conferenza dei soggetti Istituzionali locali (ad es. Comuni di Manfredonia, di Monte S. Angelo e Mattinata) per uniformare la strategia di pungolo e di controllo rispetto alle attività di bonifica;

2)      sollecitare attività certificate ( ARPA e UniFG) con periodiche e regolari analisi chimico-fisiche sullo  stato di salute dell’ecosistema locale particolarmente indirizzato al monitoraggio della persistenza di sostanze tossiche nella catena agroalimentare;

3)      organizzare un meeting scientifico aperto al contributo di tutti i soggetti portatori di interesse culturale, politico ed economico della nostra area che, a partire dalla cura del nostro territorio ferito, provi ad immaginare prospettive di sviluppo vivibili, ecocompatibili che rispettino e sviluppino la vocazione economica e la bellezza del nostro territorio.

4) Infine, per non disperdere il patrimonio di esperienze, di idee, di progetti e valori condivisi nel percorso della Ricerca Partecipata, si ritiene necessaria la realizzazione di una “Casa della memoria e della Salute ” che diventi  LABORATORIO DI CITTADINANZA ATTIVA  che vigila sullo stato della bonifica  del nostro territorio ed insieme  luogo di studio, di incontro e di iniziative culturali, sociali ed economiche .

Articolo presente in:
Comunicati · News

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