Durante lo scorso consiglio comunale, un’interrogazione a cura di Italo Magno (Manfredonia Nuova) ha sollevato alcune perplessità circa le passate intenzioni della prima amministrazione Riccardi in tema di eolico offshore. Nella fattispecie, si è tirato in ballo il parere favorevole dato dal Comune al progetto di Trevi Energy S.p.A. predecessore a quello recentemente rimbalzato alle cronache locali. Correva l’anno 2012. Il progetto in questione, oggi, prevede la costruzione di 50 torri eoliche di grossa taglia all’interno del Golfo di Manfredonia. “Stiamo parlando di un progetto delle dimensioni dell’Isola di Ischia”, ha rimarcato il Professore (ad oggi, però, non è stata resa nota alcuna ricostruzione visiva del progetto che possa rendere l’idea di come incideranno le pale eoliche sul patrimonio paesaggistico di Manfredonia e dei paesi limitrofi). Ci sono sempre, a detta di Magno, altre motivazioni che dovrebbero far riflettere sul progetto, tra cui penalizzazione della pesca locale, inquinamento visivo, marittimo e costiero. A tono, l’assessora Innocenza Starace ha replicato rassicurando che il Comune è sempre stato attivo a tutela della comunità locale sottoscrivendo già nel 2014 un documento congiunto redatto dai sindaci e i parlamentari grazie al quale si ottenne, dall’allora Governo Letta, lo stop al progetto. Ad inizio 2018, il gruppo Trevi è tornato alla carica e il Comune si è riattivato subito attraverso una nota (n°4.879, 7/02/2018) che rimarcava la necessità di acquisire tutte le autorizzazioni paesaggistiche e ambientali prima di procedere ad eventuali concessioni. Su altri fronti, “l’amministrazione agirà in tutte le sedi”, ha rimarcato l’assessora all’ambiente. La gomitata di Magno, però, è arrivata nella replica in quanto l’esponente dell’opposizione ha esposto un documento del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare timbrato 22/02/2012 nel quale l’amministrazione manfredoniana in carica si dichiarò – come già anticipato – a favore del progetto a fianco di pochi altri enti tra cui spiccavano Legambiente, Confindustria Puglia, Autorità Portuale e CISL. Il fatto assurdo è che all’epoca citata dall’uomo di opposizione il progetto prevedeva il 25% in più delle pale. Com’è possibile? Non siamo gli unici a porci questa domanda e non è improbabile che l’assessore all’ambiente fosse all’oscuro di questo documento data la replica fuori campo in diretta streaming “Quale documento?.. è impossibile”. Nell’attesa dei chiarimenti sul documento che pubblichiamo integralmente, aggiungiamo che è in calendario un tavolo tecnico promosso dal Sindaco di Barletta nel quale si parlerà dei dubbi relativi al progetto della multinazionale. Il Comune di Manfredonia ha già aderito e le argomentazioni anti-eolico stavolta non partono dal basso, ma sono già nelle carte di enti e istituzioni. Pragmatismo o indecisione? Lo scopriremo alla fine della guerra “tecnica”.
Antonio Raffaele La Forgia
ma quando,i gli assessori del PD,toglieranno la fiducia ha questa giunta.Se non lo fate,vi rendete complice di tutto il disastro fatto fino a d’ora da questa giunta.la nuova leva del PD,si deve rendere conto della fuga dal PD,e del disastro che ha fatto fino a d’ora Riccardi.