La Grande Storia e le sue implicazioni- Stimolante la rivisitazione storico- critica dei relatori- Ottimi gli interventi dal pubblico di appassionati e degli studenti delle quinte degli istituti superiori.
Si è svolto sabato 10 marzo 2018, presso l’ITE “G. Toniolo” di Manfredonia, organizzato dal Lions Club Manfredonia Host e dal Rotary Club Manfredonia, in collaborazione con l’ITE “G. Toniolo” il Convegno di Studi Storici “Memorie ed Insegnamenti della Grande Guerra”. Relatori, Marco Grandi, Professore di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Genova, Virgilio Ilàri, Presidente della Società Italiana di Storia Militare, e l’Ambasciatore Gabriele Checchia. Introdotti dai saluti del Dirigente Scolastico, prof. Pellegrino Iannelli, e condotti nelle varie fasi dei lavori dai Presidenti dei Club sponsorizzatori dell’evento, Carlotta Fatone e Pasquale Frattaruolo, rispettivamente per il Lions Club Manfredonia Host e per il Rotary Club Manfredonia, i relatori hanno guidato un attento pubblico di appassionati e di giovanissimi nelle fasi salienti della Grande Guerra: l’ingresso dell’Italia, tra interventismo e neutralismo, la Guerra e la Vittoria, la Conferenza di Pace ed i Trattati, in primis quello di Versailles. Il grande risalto dato alle posizioni neutraliste, poco condivise all’epoca da atteggiamenti interventisti, non scevri da interessi economici, e poco evidenziate attualmente dai testi storici; la valutazione di una guerra non solo rilevante in sé, ma ancor più per una serie di conseguenze scaturite da essa- la Rivoluzione Russa, l’emergere della potenza Americana e del nuovo Asse anglo americano, con l’implicazione dell’affermazione dell’inglese come lingua internazionale; le conseguenze di una guerra non conclusa adeguatamente, ma che ha prodotto poi la Seconda Guerra Mondiale, con li suoi ancor più agghiaccianti esiti che si prolungano fino al terrorismo islamico- sono stati solo alcuni degli infiniti spunti di riflessione che hanno offerto i relatori, abili soprattutto a stabilire un continuo collegamento con l’attualità, anzi molto spesso partendo dall’attualità per risalire all’evento storico oggetto d’esame.
In linea con gli intenti degli organizzatori, miranti a far comprendere ai più giovani il valore epocale della Grande Guerra, il pubblico, costituito prevalentemente da studenti delle quinte classi provenienti da tutti gli istituti superiori di Manfredonia (Moro, Galilei, Roncalli, Euclide, Rotundi, Fermi e Toniolo), ha risposto con interessata e composta partecipazione, fornendo spunti di ulteriore riflessione con interventi mirati e profondi. Comprendere che la Storia si articola in trame fittissime di interessi economici e geopolitici con ricadute sociali e culturali di vastissime proporzioni estensibili ai nostri giorni, stimolare ed attivare l’indagine, la ricerca per l’ individuazione di tutte le dinamiche di un evento storico ed acquistare la consapevolezza che la Storia non si scrive una volta per sempre, ma che rivive nel tempo attraverso visioni e revisioni critiche sempre più obiettive perché scevre dalle passioni del momento, sono stati i messaggi significativi che i relatori hanno rivolto ai giovani, facendo leva sull’elemento che più li caratterizza: la curiosità.
Interessantissima la mostra di reperti- elmetti, baionette, bombe a mano, schegge di granate- tutti derivanti dai luoghi di guerra, allestita grazie al contributo dell’ingegnere Bruno Rinaldi, socio rotariano e appassionato studioso dell’evento storico, mirante a fornire ai ragazzi una testimonianza autoptica del fronte di guerra.
A conclusione dell’interessantissimo dibattito, gli organizzatori hanno fatto dono agli ospiti di un’opera in ceramica dell’artista locale Angela Quitadamo, riproducente un graffito antichissimo presente nella grotta di San Michele, in cui l’Arcangelo sconfigge il demone, ribadendo che l’unica guerra a cui si vorrebbe assistere è quella del Bene contro il Male, sostenuta con l’impegno, le idee e la passione, senza più spargimenti di sangue. E di questo messaggio depositari privilegiati sono ancora una volta loro, i giovani, con la loro proiezione verso il futuro.