Il declino tecnico delle ultime giornate, in particolare dopo i primi 65’ della sfida casalinga contro la capolista Potenza, ha prodotto altre tre sconfitte che hanno relegato i Sipontini all’ultimo posto, a sette dai playout e a quindici dalla “impossibile” salvezza diretta. Ad otto giornate dal termine della stagione poco si può fare nonostante ci siano 24 punti ancora in palio: “difficile trovare calciatori validi e disponibili in questo momento” ha sottolineato mister Gargiulo, dopo l’ultima sconfitta casalinga. Ad aggravare la situazione una serie di infortuni che hanno tolto al già risicato organico pedine importanti che hanno condizionato le prestazioni della squadra. La confusione nella guida tecnica ha definitivamente destituito mister Giovanni Baratto, due settimana orsono, dopo la sconfitta a Pomigliano. Per succedergli è stato chiamato mister La Cava, un tecnico esperto che dopo i primi contatti ha preteso, per poter restare, che fossero riconosciuto degli emolumenti ai ragazzi. Da Lunedi, dopo la sconfitta casalinga contro la Sarnese, del secondo tecnico campano si sono perse le tracce; a guidare gli allenamenti del martedì si è visto Valerio D’Errico, ex bandiera del Manfredonia degli anni ’80, ed un manipolo di calciatori con i quali si è avuta l’ennesima disfatta a Francavilla sul Sinni, forse l’ultima spiaggia solo per la matematica. Anche la società latita: poca chiarezza viene fatta sulla gestione economica; si sa solo che ai calciatori è stato riconosciuto un solo stipendio e che si deve far fronte alle vertenze per i pagamenti non corrisposti nella scorsa stagione a quasi tutti gli elementi della rosa. Più che temere una controllata retrocessione in Eccellenza, la convinzione più diffusa è un “reset” che possa far sprofondare il Manfredonia lontano dalla quarta serie nazionale, a soli dieci anni dai trionfi in serie C.
Antonio Baldassarre
La colpa e’ di Antonio Sdanga, doveva farsi da parte prima.