Innanzi alla sfilata. Issate su tacchi altissimi, calze a rete (calze a rete? E pure co sto freddo??!), gonne asimmetriche, capelli cotonatissimi e alti, trucco marcato e tutta un’argentatura plissettata e voluminosa attorno al collo. Capisco pure che l’immagine per il carnevale debba essere iperbolica.. ma da qui alle simil Drag Queen-sigh- un filo ce ne passa!! Il must, naturalmente, il numerino applicato alla cintola (come a miss Italia e in ogni contest di bellezza che si rispetti; sìììì il contest ci fa sentire così internazionali e social..). Da lì, inequivocabilmente, erano loro. Ma, in ogni contest internazionale e/o nazionalpopolare che si rispetti, non hanno mai pensato che applicare il nome fosse ben più aggraziato e consono del numerino??..
Chiaramente, sempre nulla sulle specifiche ragazze che partecipano, e stanno al gioco, (ma quante avranno pensato “chi me l’ha fatto fare”..). Ma agli organizzatori e ai curatori d’immagine della Principessa del Carnevale che, penso da qualche anno ormai, “Ci vuole, proprio ci vuole..”, più di una tirata d’orecchi sarebbe opportuna. Rimango convinta che sia necessario rinnovare, riscrivere, l’immagine femminile protagonista da affiancare a Ze Peppe. Renderla più moderna (dobbiamo dire ..audace). Decorativa a chi? Chi si sente appagato e contento a vedere una principessa “bella ed elegante” accanto a Ze Peppe? E’ così che si chiude il cerchio dell’Immagine identificativa della manifestazione? Scusate allora l’anno prossimo proponiamo il concorso dei Principi (azzurri) “belli ed eleganti” padrini del carnevale! Pensate che un’idea del genere sia mai venuta in mente a qualcuno??? E, se la vostra risposta è no, riuscite a immaginare il perché? Certo. Perché “le decorazioni e la grazia d’ordinanza e anche da cliché”, normalmente, sono femmine. Anche questo un ottimo motivo per proporre riscritture nell’accompagnamento a Ze Peppe.
Millenni di principesse (madonne, intese in senso ampio, e prostitute) ci hanno fiaccato e plasmato nella testa, nei reciproci comportamenti e nelle reciproche attese. Non vogliamo più stereotipi, fosse pure nei Giochi e nelle rappresentazioni di Costume e di tradizioni popolari, tali quali le manifestazioni carnascialesche sono.
Ma come i Carnevali d’Italia e, probabilmente, d’oltre confine sono pieni di principesse, fatine e miss accompagnatrici?? E a noi che c’interessa? Se siamo avanguardisti e innovativi (una tantum!) proprio ci fa schifo??
Basta principesse il prossimo anno. Ma Ze Peppe al femminile; in qualunque modo ideata. Abbiamo da dare l’esempio a bambine e ragazzine! Si accettano proposte. Che poi quelle passano direttamente dal tutte alla minigonna. Alla velocità della luce e senza uno straccio d’interpretazione personale e originale né della principessa né della femme fatale… Sigh e ancora sigh… Ma loro saprebbero fare, saprebbero..
Postilla. Non c’entra ma c’entra. Applausi e lodi incondizionate alle mani, le teste e i cuori che ogni anno danno vita e producono, artigianalmente, costumi per le sfilate dei bambini e non solo di rara bellezza, estro e fattura. Ove ci sia solo bellezza, positività e orgoglio, queste dimensioni non possono essere che decantate e, sempre, valorizzate.
Ma fate fuori l’idea della principessa bella, elegante e decorativa che c’è in voi, please! “Sarai tu la Principessa del Carnevale?” No, grazie! Non interpreto sogni e immaginari altrui. Per intanto, queste ragazze vestitele con miglior gusto (non caricaturale) e migliori spessori..termocompatibili!
Vittoria Gentile