Sulla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi l’intervista del presidente della Commissione Politiche UE della Camera e componente della Direzione Nazionale del PD
“Tocca a tutti noi agire per spostare il piano della discussione dallo scontro al confronto e all’unità. E lo possiamo fare solo mettendo al centro dell’agenda del PD le istanze e i bisogni dei cittadini”. Così l’on. Michele Bordo, presidente delle Commissione Politiche UE della Camera e componente della Direzione Nazionale del Partito Democratico, dalle colonne della Gazzetta di Capitanata (inserto foggiano della Gazzetta del Mezzogiorno) invita tutte le componenti del PD di Capitanata a superare la fase congressuale e “a prendere atto del risultato chiarissimo e limpidissimo del congresso: la stragrande maggioranza degli iscritti ha dato fiducia a Lia Azzarone, una donna competente, capace, sensibile, generosa e con un grande attaccamento al partito. E che sono certo farà molto bene da segretaria provinciale”.
Proprio la Azzarone ha “fatto molto bene a tendere la mano a chi ha perso il congresso. Bisognerebbe non far cadere questo appello all’unità e sforzarsi tutti di più per riportare la discussione sul terreno della politica”.
“Ciò che mi ha colpito in questo congresso – continua Bordo nell’intervista del caporedattore Filippo Santigliano – è che anche Iaia Calvio abbia scelto di non confrontarsi sulla politica: un’impostazione assolutamente sbagliata che credo abbia pagato in termini di consenso sulla sua candidatura alla segreteria”.
Alla domanda ‘Come se ne esce?’ la risposta di Bordo è netta: “La segretaria provinciale, nel suo discorso di insediamento, ha annunciato l’organizzazione di una Conferenza programmatica. Un’ottima scelta, a mio avviso. Abbiamo bisogno che i dirigenti, gli amministratori e i rappresentanti istituzionali discutano tra loro e con le rappresentanze civiche per aggiornare e innovare l’agenda politica, soprattutto in vista delle elezioni politiche e amministrative. È necessario valorizzare il buon lavoro svolto in Parlamento e quello della Regione e dei Comuni dove amministriamo”.
“Certo è che dobbiamo fare ogni sforzo per non consegnare il Paese alla paralisi dopo le elezioni o alla vittoria dei populisti e delle destre – conclude il presidente della Commissione Politiche UE ampliando l’orizzonte al contesto nazionale – Non ce lo possiamo permettere perché rischieremmo di vanificare tutti gli sforzi fatti per metterci alle spalle la crisi e far ripartire l’economia”.