Riceviamo e pubblichiamo
Forse è l’esasperazione che mi spinge a scrivervi questa lettera in questo periodo, per dare visibilità ad un problema diventato inspiegabilmente cronico e che invece sarebbe semplicemente risolvibile in poco tempo. Ci sono momenti in cui la rassegnazione deve lasciare il posto all’indignazione, ci sono luoghi che meritano il massimo rispetto, uno di questi è il cimitero.
Frequento regolarmente il camposanto di Manfredonia e precisamente la tomba F e noto la palazzina andare sempre più verso un degrado che definirei indecente. Ormai andare a trovare i propri cari estinti sembra diventato un percorso a ostacoli.
Vetri rotti sul lato destro, piano terra impraticabile quando piove a causa delle vetrate mancanti da un paio di anni sul lato sinistro che fanno entrare talmente tanta acqua da trasformare il pavimento in un pantano. Le stesse vetrate inesistenti rendono le visite nel periodo invernale un sacrificio per l’aria gelida che entra. Quando diedero fuoco alle sterpaglie l’edificio si riempì di fumo facendo fuggire chi si trovava all’interno. Oltre al danno la beffa: l’impalcatura che sarebbe dovuta servire a sostituirle è posizionata ma inutilizzata, un rifiuto ingombrante dimenticato. Per non farci mancare niente, in questa corsa a ostacoli l’accesso ai piani superiori è impedito da transenne, in quanto pericoloso, sempre a causa delle vetrate mancanti.
Allora prendiamo l’ascensore? No! Perennemente guasto (e sono almeno tre anni che è in queste condizioni). Possibile che non ci sia un tecnico in grado di aggiustarlo? Incapacità o indifferenza? L’unico accesso disponibile si trova nel lato destro ma sempre e solo tramite le scale. La parte debole della cittadinanza, ossia anziani e disabili, è impossibilitata a far visita ai propri defunti che riposano ai piani superiori dell’edificio. Ho avuto modo tempo addietro di soccorrere una signora anziana caduta dalle scale, spaventata e ferita, fortunatamente solo in modo superficiale, ma se il danno fosse stato maggiore?
Ed è di pochi giorni fa l’ultimo episodio di disagio, che ha visto i parenti dei defunti rimanere al buio, illuminati solamente dai lumini votivi, quasi cacciati a forza dalle tombe dei propri cari. Il timer che regola le luci dell’edificio non è quasi mai sincronizzato con la luce del giorno, paradossalmente capita che ci sia l’illuminazione nelle ore diurne e lo spegnimento durante il tramonto, come si vede nella foto dei lumi, scattata lo scorso 29 ottobre alle ore 17 (l’orario di chiusura del cimitero era alle 18).
Spero che questo mio momento di esasperazione stimoli chi di dovere a prendere dei provvedimenti e a ripristinare celermente il decoro necessario dovuto al delicato luogo, in modo da rendere il momento di raccoglimento con i propri defunti dignitoso e sereno.
Manfredonia 2 novembre 2017
Livia C.
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