Domenica 22 Dicembre 2024

La campagna “Ero straniero, l’umanità che fa bene” perchè l’integrazione è meglio della chiusura

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A maggio è partita la campagna di raccolta firme “Ero straniero” per la legge di iniziativa popolare dal titolo “Nuove norme per la promozione del regolare permesso di soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari” è promossa da Radicali Italiani insieme a Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD, con il sostegno di numerose organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione, tra cui Caritas Italiana, Fondazione Migrantes Comunità di Sant’Egidio e tante associazioni locali.

Sarà possibile firmare fino al 15 ottobre (date e luogo verranno comunicate a breve) anche a Manfredonia con i tavoli di raccolta firme dei Radicali sostenuti dai Giovani PD e Caritas Diocesana di Manfredonia, perché è importante firmare a sostegno di questa proposta di legge? Perché l’attuale condizione di paura verso gli immigrati è causata dalla condizione di illegalità degli stranieri non comunitari. Delle norme che permettano di gestire e tenere sotto controllo il fenomeno dell’immigrazione, ormai fisiologico e inarrestabile, permettono l’integrazione ed evita il collasso del sistema attuale.

Sono stati creati dei falsi miti sull’immigrazione, che invece va vista come un’opportunità per il nostro Paese, perché i fatti dimostrano che gli stranieri possono essere una risorsa e non un problema.

Si può davvero parlare di un’invasione? Stando agli ultimi dati aggiornati gli immigrati sono diminuiti rispetto al 2007 con 512 mila ingressi. Gli arrivi complessivi per mare in Italia sono stati 170 mila nel 2014, 154 mila nel 2015 e nel 2016, fino a settembre, 121.000. Il numero, dunque, rimane stabile. L’attuale sistema di chiusura porta a respingere il 60% delle domande dei richiedenti asilo, mettendo 100 mila persone nelle condizioni di impossibilità di lavorare, destinandole dunque al lavoro nero, nella migliore delle ipotesi, se non alla delinquenza.

 

Non è vero che ci rubano il lavoro: agli immigrati sono riservati solo i lavori non qualificati, in gran parte rifiutati dagli italiani, non riducono l’occupazione degli italiani, ma occupano progressivamente le posizioni meno qualificate abbandonate dagli autoctoni, spesso con retribuzioni mediamente più basse. Gli stranieri sono soprattutto contribuenti: nel 2014 i loro contributi previdenziali hanno raggiunto quota 11 miliardi, e si può calcolare che equivalgono a 640mila pensioni italiane. Col particolare che i pensionati stranieri sono solo 100mila, mentre i pensionati totali oltre 16 milioni. Inoltre gli stranieri contribuiscono alla crescita economica, osserviamo che dal 1998 al 2007 il PIL totale italiano è salito del 14,4% in termini reali, ma senza gli stranieri sarebbe salito solo del 10,5%; nei successivi sette anni di crisi (2008-2015) il PIL complessivo è calato del 7,3%, ma sarebbe sceso ancora di più, cioè del 10,3%, senza i lavoratori immigrati.

Sfatiamo anche il mito degli alberghi e delle 35 euro al giorno. I centri di accoglienza straordinaria (CAS) sono strutture temporanee cui il Ministero dell’interno ha fatto ricorso, a partire dal 2014: le prefetture, insieme alle Regioni e agli enti locali, cercano ulteriori posti di accoglienza nei singoli territori regionali, e quando non li trovano si rivolgono anche a strutture alberghiere o di altra natura. Si tratta di una gestione straordinaria ed emergenziale, spesso criticata in primo luogo da chi si occupa di asilo, perché improvvisata, in molti casi non conforme agli standard minimi di accoglienza e quindi inadatta ad attuare percorsi di autonomia. Quindi sono uno scandalo non gli alberghi, ma la mala gestione e l’assenza di servizi forniti in quei centri improvvisati.     Il costo medio per l’accoglienza di un richiedente asilo o rifugiato è di 35 euro al giorno (45 per i minori) che non finiscono in tasca ai migranti ma vengono erogati agli enti gestori dei centri, e servono a coprire le spese di gestione e manutenzione, ma anche a pagare lo stipendio degli operatori che ci lavorano. Della somma complessiva solo 2,5 euro in media, il cosiddetto “pocket money”, è la cifra che viene data ai migranti per le piccole spese quotidiane. Se si analizza il costo annuo medio per rifugiato (2015), il paese che spende di più è l’Olanda (24mila euro), seguita dal Belgio (19mila), dalla Finlandia (14mila) e dall’Italia (13mila), mentre quello che spende meno è il Regno Unito.

I terroristi dell’Isis arrivano sui barconi: falso. I viaggi con mezzi ordinari, soprattutto gli aerei di linea, rimangono di gran lunga la prima scelta per i terroristi che vogliono viaggiare da e per l’Europa. I casi di terroristi infiltrati sui barconi, restano di gran lunga sporadici e si possono contare sulle dita di una mano.

Con una semplice ricerca nel web si possono trovare innumerevoli casi che dimostrano che accogliere e integrare, ha avuto ricadute positive sia economiche che culturali. Togliamo il velo dei pregiudizio dai nostri occhi e sosteniamo la campagna Ero Straniero.

Elisabetta Tomaiuolo, Associazione Radicale Mariateresa Di Lascia

Per approfondire: http://www.radicali.it/campagne/immigrazione/

 

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Comunicati · News

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