Parafrasando il titolo di un film di PIF (Pierfrancesco Diliberto), si ha ben chiara la situazione criminalità in Capitanata e sul Gargano.
L’Ugl Polizia di Stato Foggia, accoglie con fiducia la venuta a Foggia del Ministro dell’Interno Minniti, le Sue rassicurazioni e promesse infondono fiducia nell’animo degli uomini e donne della Polizia di Stato, la vicinanza dimostrata dallo Stato alla gente di Capitanata non può che infondere speranza.
Accogliamo positivamente quando dichiara di voler “rafforzare il controllo del territorio con l’invio di 192 unità… si aggiungeranno alle unità già operative sul territorio e rimarranno il tempo necessario”, ma è quest’ultima affermazione che ci lascia perplessi, “rimarranno il tempo necessario”.
Questa provincia e la Capitanata tutta, non ha bisogno di soluzioni tampone per “il tempo necessario”, questa provincia e la Capitanata ha bisogno di soluzioni definitive, perché LA MAFIA DI CAPITANATA NON UCCIDE SOLO D’ESTATE.
Tante volte, troppe volte, Ministri ed alti rappresentanti dello Stato sono venuti a Foggia, hanno presieduto vari Comitati per l’Ordine e Sicurezza Pubblica o Comitati Antimafia, hanno promesso invio di centinaia di uomini, mezzi, risorse, ma quando i media rilegano la notizia in secondo piano, quando si spengono le luci e cala il sipario, restano solo le promesse ed i ricordi delle passerelle dei rappresentanti dello Stato. Almeno fino alla mattanza successiva.
Questa O.S. considera il Ministro dell’Interno Minniti una persona ed un Ministro capace e meritevole di stima, ed in quanto tale è sicura che manterrà le promesse fatte e non abbandonerà gli uomini e le donne della Polizia di Stato di questa provincia, costretti a lavorare con ristrette risorse e privi di mezzi.
Che la mafia di questa terra non fosse di serie B, lo denunciò il Questore Silvis, ora in quiescenza, in una delle tante Commissioni, alla presenza dell’allora Ministro dell’Interno Alfano, nonché in occasione della visita del Capo della Polizia Gabrielli.
Ancora prima nel 2015, in occasione del Congresso Nazionale dell’Ugl a Roma, alla presenza dell’allora Capo della Polizia Pansa ed altri rappresentati dello Stato lo denunciò il Segretario Generale Provinciale di Foggia CONSALVI Giovanni quando dichiarava. “Nell’ultimo decennio la criminalità organizzata foggiana ha vissuto momenti di estrema conflittualità, alternando periodi di labile tregua a sanguinose guerre di mafia, producendo numerosi morti ammazzati e tentativi di omicidio tra le fazioni che di volta in volta si sono fronteggiate per il controllo del territorio e la spartizione dei proventi derivanti dalle attività illecite.” ed ancora “Da decenni il promontorio garganico è protagonista di sanguinose ed antiche faide presenti sia nella zona di Sannicandro Garganico, tra le famiglie “Ciavarella” e “Tarantino”, sia nel territorio di Monte Sant’Angelo/Manfredonia/Mattinata tra le famiglie “Libergolis” e “Primosa-Alfieri”.
Si registra, altresì, un’escalation criminale nella cittadina di Vieste teatro di atti dimostrativi ed attentati dinamitardi in danno di imprenditori e commercianti. Permane, inoltre, il preoccupante fenomeno degli assalti a furgoni blindati compiuti con estrema ferocia da bande organizzate, composte per lo più da pericolosi pregiudicati di Cerignola che utilizzano micidiali armi da guerra e fucili a pompa”.
Sempre in quell’occasione non è mancato un monito alle autorità presenti alle quali, il Segretario Provinciale Consalvi ha ricordato “… dopo che la criminalità foggiana è tornata a farsi sentire, nella nostra città, della Commissione Antimafia e le parole dette in quell’occasione, per molti sono sembrate solo un’ulteriore presa per i fondelli e, purtroppo, non si sono sbagliati, perché lo Stato alle parole non ha fatto e non fa seguire i fatti. Sono stati richiesti uomini, mezzi e soprattutto leggi finalizzate al contrasto alla criminalità, affinché i suoi esponenti finissero e per i foggiani, la venuta rimanessero in galera, in assenza di premi, sconti di pena e indulti vari.”
Adesso si auspica che, con la presenza a Foggia del Ministro MINNITI, il Governo ed il Parlamento compiano, realmente atti concreti per la lotta alla criminalità, a tutti i livelli, magari con l’istituzione di una Corte d’Appello, DDA e DIA, e l’apertura in pianta stabile del Reparto Prevenzione Crimine, restituendo alle forze dell’ordine quel prestigio, quell’onore e quella dignità di una volta, perché solo così i cittadini ritorneranno ad avere fiducia nello Stato e nelle Istituzioni e non si sentiranno ancora per l’ennesima volta presi per i fondelli, fino alla prossima mattanza e l’uccisione di altre persone innocenti.
Ma per fare questo bisogna ricordare che
LA MAFIA DI CAPITANATA NON UCCIDE SOLO D’ESTATE
SEGRETERIA PROVINCIALE UGL POLIZIA DI STATO FOGGIA