Sono questi i numeri dell’ultima operazione, portata a termine da personale del Commissariato P.S. di Manfredonia e personale della Squadra Mobile della Questura di Foggia, a Peschici, a seguito ad una precedente analoga operazione di polizia giudiziaria dello scorso Marzo, allorquando vennero sequestrati oltre ottocento chilogrammi di marijuana e due pistole Beretta con matricola abrasa con l’arresto di tre persone di nazionalità albanese.
Nel contesto criminale garganico, nello specifico dopo i numerosi fatti di sangue avvenuti recentemente sul Gargano e particolarmente in Vieste, la Polizia di Stato ha costituito un gruppo di lavoro, iniziando una meticolosa attività info-investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Foggia, e servizi di osservazione sul territorio volti a monitorare, prevenire e reprimere l’eventuale commissione di reati. Come accennato già lo scorso Marzo, proprio in tale ambito si era appreso che un emergente gruppo delinquenziale viestano era in contatto con personaggi malavitosi albanesi per l’approvvigionamento di un ingente quantitativo di marijuana, nell’ordine di diverse tonnellate e come confermato dalle operazioni recenti, sempre più evidente appariva la centralità nel traffico di droga, armi e clandestini delle zone balneari ad alta vocazione turistica del Gargano.
Anche nell’odierna occasione la Polizia di Stato, grazie al controllo sistematico operato nell’impervio territorio garganico ed ad una costante attività informativa, apprendeva di un nuovo sbarco di droga avvenuto qualche giorno addietro e che il deposito della stessa sarebbe stato ubicato in una zona a forte egemonia del menzionato gruppo malavitoso; la droga sarebbe stata custodita in un luogo non distante dal mare. Nell’occasione i malviventi, sentendo sempre più forte la pressione delle Forze dell’Ordine, avrebbero attuato accorgimenti sempre più sofisticati.
Veniva quindi predisposto un servizio specifico di controllo del territorio e mirato all’individuazione del deposito; nel prosieguo dell’attività investigativa, condotta dal Commissariato P.S. di Manfredonia coadiuvato dalla Squadra Mobile della Questura di Foggia, nel pomeriggio di ieri, in Peschici alla località “Buria”, veniva individuato il deposito della marijuana sbarcata sul Gargano; all’interno di una villa in costruzione, veniva rinvenuto un carico di circa mille chilogrammi della medesima sostanza stupefacente e veniva tratto in arresto il proprietario dell’immobile DE NOIA Raffaele, di anni 21, originario di Peschici, con piccoli pregiudizi di Polizia non specifici, ma ritenuto vicino ad una famiglia malavitosa di quel centro cittadino.
Al momento dell’irruzione nel casolare due custodi dello stupefacente, probabilmente di origini albanesi, riuscivano a dileguarsi nella macchia mediterranea, facendo perdere le loro tracce e sono attivamente ricercati.
Nel corso dell’operazione, sul luogo dell’evento giungeva il figlio del proprietario dell’immobile, il predetto il DE NOIA Raffaele; egli si mostrava teso, nervoso ed impacciato tentando di discolparsi circa la presenza del narcotico all’interno della sua proprietà, dichiarando di aver trascorso gli ultimi giorni fuori città e per la precisione ad Andria, ove avrebbe assistito al funerale di un suo parente morto ammazzato (omicidio di Matteo De Gennaro, di anni 25, attinto da un colpo in testa nella notte tra sabato 10 e domenica 11 giugno a Bisceglie).
Alla luce dello specifico accertamento che riconduceva il luogo teatro del delitto, senza ombra di dubbio, nell’esclusiva disponibilità del DE NOIA Raffaele, si procedeva al suo arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso con persone allo stato ignote ma attivamente ricercate.
L’importanza dell’operazione è da attribuirsi non solo all’ingente carico di stupefacente sequestrato ed al materiale al vaglio degli inquirenti, ma alla possibilità di futuri ed importanti sviluppi investigativi che consentirebbero di chiarire e rileggere gli attuali assetti criminali garganici anche alla luce dei recenti fatti di sangue ivi accaduti.
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