Ospite dell’Istituto Rotundi – Fermi, fa un appello, che la società di oggi sia più unita e meno individualista
La presenza di Dacia Maraini a Manfredonia, per la seconda volta, in due anni, riempie la nostra città di orgoglio culturale e pone in evidenza quanto le Case Editrici, a livello nazionale, fanno affidamento sul potenziale bacino di utenza sipontino in merito a quanto può offrire per gli acquisti librari. La presenza della scrittrice, ha pure un altro significato importante; la “Letteratura italiana” sdogana i consueti istituti superiori classici e si affaccia nel mondo degli Istituti tecnici. L’Istituto “Fermi – Rotundi” di Manfredonia è l’unico polo scientifico tecnologico che abbraccia i Comuni che si affacciano sul golfo, dal Gargano alla foce dell’Ofanto, in virtù dalla sua capacità di essere connessa con il territorio, di cui sa recepirne le istanze. Può sembrare ovvio parlare di Dacia Maraini, e della sua accattivante capacità di coinvolgere il pubblico nei suoi interventi, ciò non toglie però che la stessa si è sottoposta ben volentieri alle domande degli alunni sui suoi scritti, fornendo loro tutte le informazioni anche accettando eventuali critiche, così da aversi un acceso dibattito culturale e scientifico. Tanto è vero che la scrittrice ha fatto tesoro delle risposte dei discenti alle domande da lei poste, così da fare emergere un dato interessante: i ragazzi, pur non frequentando scuole di indirizzo umanistico, si sono dimostrati attenti ed assidui lettori della produzione letteraria italiana e straniera, suscitando, ben vero, la meraviglia e la compiacenza della Maraini. E ciò che più conta, i giovani, pur essendo nativi “digitali”, non disprezzano ancora di sfogliare il cartaceo, annusare il l’odore della stampa, confrontandosi con i loro pari età. Va dato un ringraziamento alla Libreria Francesco Tuppi, di Manfredonia, che ha patrocinato l’evento culturale. Alla scrittrice hanno fatto gli onori di casa, la Dirigente Scolastica prof.ssa Paola Guida, le docenti, prof.sse Lucia Prencipe, Rosanna De Palo e Giuseppina Ciliberti.Alla scrittrice Dacia Maraini, e alla Dirigente Scolastica Paola Guida, abbiamo rivolto alcune domande.
Cosa si aspetta dal mondo della scuola
Ma che la scuola deve essere un luogo dove i ragazzi imparano a pensare con la propria testa, perché sono convinta che i ragazzi hanno una testa e la devono usare. E’ uno spone a usare il proprio pensiero, la propria logica e la propria sensibilità
Nell’Italia di oggi c’è spazio ancora per la cultura e per le idee
Secondo me si, c’è bisogno di nuove idee perché il mondo cambia con una velocità strepitoso e noi spesso siamo indietro nell’affrontare i nuovi problemi, e per affrontarli bisogna avere delle chiarezze, capire ed essere sicuri di quello che sta succedendo. Quello che manca è che siamo molto individualisti, molto litigiosi, manca cioè la voglia di fare comunità. Questo impedisce ad una società di crescere e di riconoscersi prima come comunità e poi come individuo.
Molti giornali italiano stanno dando molto spazio alla lettura, lei che ne pensa
Si certamente è sempre un fatto positivo che ci siano tante idee, e non è che le idee debbano essere tutte uguali; è giusto che ci siano e che si debbano confrontare sul piano del rispetto reciproco.
Professoressa Guida, quali sono state le motivazioni che vi hanno spinto a fare questo incontro.
Lo dico con molta franchezza, che l’incontro è nato da una sfida. Passeggiavo per Corso Manfredi, ed ho visto la locandina di un evento con un autore. Ho chiesto al libraio di che cosa si trattasse, e lui mi ha risposto dicendo: “ma i vostri ragazzi leggono?”. I miei ragazzi sono entrati nel pian pianino nel progetto, hanno fruiti con compostezza ed eleganza, hanno compreso il senso di quello che stavano facendo, ed oggi, voglio chiudere questa esperienza che mi lascia molto soddisfatta, con le parole di Dacia Maraini, e cioè che abbiamo gettato un seme nella speranza che fruttifichi.
Giovanni Ognissanti
Foto di Antonio Troiano
Una grande scrittrice e una donna di spessore che ha saputo parlare in modo semplice e chiaro agli studenti , pur affrontando grandi temi della letteratura e della storia con attenzione sempre viva alla società in cui viviamo.