Domenica 3 Novembre 2024

Femminicidio e scomparse

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Giovedì 4 maggio scorso, presso il Palazzo l’Auditorium Cristanziano Serricchio, si è tenuto un congresso riguardante delle tematiche spesso ignorate dai cittadini: il femminicidio e le scomparse.
La mediatrice dell’incontro è stata la dott.ssa Enrica Amodeo, la quale ha dato inizio allo stesso con un saluto al pubblico e con la presentazione della dott.ssa Gentile.
La psicologa Vittoria Gentile ha esposto una breve, ma significativa introduzione. All’interno della quale ha voluto informare i presenti del disegno di legge riguardante l’omicidio d’identità.
La pena da scontare nel caso di infrazione della stessa, e quindi la reclusione minima, è non inferiore a 12 anni, tuttavia gli anni di durata della pena variano in base ad alcuni fattori e/o aggravanti quali: i rapporti di parentela o affettivi con la vittima. Con la presenza di questi fattori la pena aumenta da un terzo alla metà.
Inoltre, la dottoressa ha presentato attraverso un video un’associazione fondata nel 2007, denominata “Maschile Plurale” che si occupa da anni con riflessioni e pratiche della ridefinizione di un’identità maschile critica verso il modello patriarcale e in relazione con il movimento delle donne.
In seguito la Gentile compie un appello nel quale vuol far risaltare l’andare oltre gli stereotipi.
Durante l’incontro si è poi parlato di prevenzione del femminicidio che deve iniziare già nelle scuole primarie, dove l’individuo inizia a formarsi.
Si è voluto soprattutto evidenziare il fatto che le persone non si appartengono e che l’indipendenza personale genera un rapporto sano.
Successivamente è stata data la parola a Gianni Lannes relatore dell’incontro e autore del libro “Bambini a perdere” che tratta di scomparse, di violenze e del mercato dei corpi.
Lannes ha voluto aprire gli occhi al pubblico esponendo dati sconvolgenti di scomparse infantili (12000 solo nel 2016).
Ci informa, poi, di una denuncia partita da Strasburgo e lanciata da un medico francese che nel 1993 accusava l’Italia della sparizione di 3000 minori. Denuncia che successivamente è stata smentita dal governo, tuttavia senza alcuna prova.
In seguito è stata data la parola all’illustre avvocato Antonio Maria La Scala, presidente dell’associazione “Penelope” che si occupa ogni anno di promuovere occasioni d’incontro per chi ha vissuto l’esperienza della scomparsa, informare su questo fenomeno, fornire assistenza legale e psicologica ai familiari e amici degli scomparsi e proporre provvedimenti legislativi.
L’avvocato ha esposto alcune delle sue esperienze personali sull’argomento e ha fatto appello al pubblico sulla questione di non rimanere indifferenti di fronte a avvenimenti del genere, poiché l’indifferenza insieme all’ignoranza può solo che peggiorare la situazione.
Dopo gli interventi dei relatori è stata data la parola al pubblico che con interventi e domande ha favorito al dibattito.
Femminicidio è un termine che tristemente e prepotentemente è entrato nella nostra quotidianità. Molti sono gli interrogativi che sorgono, ma se si vuole comprendere si deve analizzare il ruolo della donna nella società di oggi.
I mass media giocano un ruolo importate ed essenziale nella costruzione del ruolo della donna, perché offrono modelli e schemi per interpretare la realtà.
Ci si deve interrogare sul forte potere dei media e chiedersi se i fatti di violenza sono trattati per rendere chiara la comprensione del fenomeno o se si voglia solo colpire l’attenzione per vendere più copie o aumentare l’audience.
Per combatterlo bisogna parlarne, documentarsi, non rimanere ignoranti e indifferenti e soprattutto non restare con le mani in mano.

Annalisa Armiento

Foto di Annalisa Armiento

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