“Non ci sto. Non si può estendere ai Consorzi della Provincia di Foggia, che hanno saputo lavorare bene e progettare un servizio efficiente per gli agricoltori, la disciplina degli altri commissariati. Una possibilità, auspicata da taluni, in contraddizione con quanto previsto dall’art 37 della legge regionale n.4/2012, che elenca i casi in cui è possibile avviare il commissariamento. Inutile dirlo, i due enti foggiani non rientrano in tali previsioni legislative, non essendo incorsi nelle inadempienze per le quali gli altri quattro Consorzi pugliesi sono stati commissariati”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta, durante la discussione di oggi in Consiglio Regionale. “Una eventuale equiparazione -ha aggiunto- avrebbe potuto essere facilmente impugnata nelle sedi giurisdizionali competenti, con notevoli possibilità di successo. Era evidente che né il Consorzio di Bonifica della Capitanata, né quello di Bonifica Montana del Gargano potessero essere investiti da un disegno di legge finalizzato, nelle intenzioni dei proponenti, a risolvere “l’annosa questione relativa alla pregressa debitoria, all’inadeguata organizzazione e programmazione”. Valutazioni e considerazioni tutte non estensibili, in modo assoluto, ai 2 Consorzi della provincia di Foggia, che operano con assoluta regolarità nell’ambito delle funzioni assegnate, con bilanci in perfetto equilibrio e con continue iniziative volte al miglioramento delle condizioni ambientali. Se i due Consorzi foggiani hanno dimostrato nel tempo una buona gestione lo si deve sia alle loro amministrazioni, sia ad una presa di coscienza collettiva dei consorziati agricoltori che, a fronte di un servizio ottenuto, hanno onorato il pagamento dei contributi con una percentuale che all’attualità supera il 93% . Opere che completano un’attività di bonifica ormai caratterizzata da una triplice funzione: salvaguardia del territorio, razionale utilizzo e sviluppo dello stesso, sia a fini strettamente agricoli sia a fini produttivi di diversa natura, tutela ambientale consapevole. Sul fronte del contenimento delle spese, i due consorzi del nord della Puglia continuano a impegnarsi senza tregua e ciò si evince con chiarezza dai bilanci. Perciò –conclude Gatta- una equiparazione agli altri consorzi andrebbe a mortificare e penalizzare realtà virtuose che oggi costituiscono un modello di efficienza”.