Lo scorso 26 settembre l’associazione manfredoniana “Mondo Nuovo” organizzò, presso l’auditorium comunale del Palazzo dei Celestini, una conferenza sul tema: “Ospedale San Camillo de Lellis di Manfredonia:quale futuro”.
La conferenza, organizzata anche con il sostegno dell’associazione Libero Impegno, fu fortemente voluta dal dott. Michele Troiano, professionista ormai in pensione che in più di un’occasione prima del pensionamento aveva chiesto l’intervento di alcuni esponenti politici locali in merito alle paure di possibili ridimensionamenti del nosocomio sipontino, rimanendo, ovviamente, inascoltato.
Il dott. Michele Troiano, intervenne in qualità di storico responsabile delle pubbliche relazioni presso l’ospedale di Manfredonia ed esperto di processi organizzativi nel campo sanitario.
Con la conferenza di settembre l’associazione Mondo Nuovo cercò di aprire un costruttivo confronto che potesse permettere per la prima volta di agire non senza ottenere alcun risultato ma provando, concretamente , a mettere in atto una mossa che possa portare ad un risultato.
A breve potrebbe essere inviata al Presidente della regione Puglia una lettera nella quale, senza polemizzare ma cercando piuttosto di pensare al bene della comunità locale, il dottor Troiano chiederà ad Emiliano di attenzionare un progetto che, tenendo conto di tutti gli aspetti ed i numeri dettati dalle decisioni del piano di riordino ospedaliero, possa assicurare all’ospedale di Manfredonia servizi più efficienti. In sostanza si tratterà di presentare a Michele Emiliano un progetto volto ad organizzare diversamente l’offerta sanitaria dell’ospedale sipontino pur rispettando le decisioni ed i numeri del piano di riordino sanitario.
“ Con 100 posti letto, meno di quelli oggi messi a disposizione per Manfredonia, si potrebbero assicurare reparti di vitale importanza per un ospedale comprensoriale come quello della nostra città. Reparti come Ginecologia, Ostetricia, Pediatria, potrebbero essere pienamente operativi senza che per Manfredonia vengano previsti altri posti letto e fondi. Si tratterebbe semplicemente di dare una forma diversa alle risorse stanziate su Manfredonia in seguito alla definizione del piano”- così Michele Troiano, che per anni ha avuto a cuore le sorti dell’ospedale di Manfredonia e che, ancora oggi, nonostante sia in pensione vuole battersi non proponendo progetti utopici ma mettendo a disposizione della comunità la propria preparazione in qualità di esperto dei processi organizzativi nel campo sanitario.
“ A Manfredonia si potrebbe pensare, per quello che è uno dei reparti che più di tutti stanno provocando l’emigrazione dell’utenza locale, di attivare, ad esempio, un distaccamento del reparto di Ginecologia ed Ostetricia di Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, un distaccamento che possa giovare sia alla struttura sangiovannara, ormai in affanno da quando a Manfredonia non si partorisce più, sia alla struttura ospedaliera di Manfredonia, dove comunque, per assurdo, è presente un ginecologo”.
Proprio in queste ore, nuove polemiche si stanno abbattendo sul piano di riordino ospedaliero che sembrerebbe minacciare ospedali di importanti città pugliesi, tra cui Trani, Molfetta e Monopoli. Tutto questo non fa che rimarcare l’inadeguatezza di un piano che va a discapito di tanti cittadini pugliesi che chiedono di rivedere, per l’ennesima volta, un piano di riordino che sembra fare acqua da tutte le parti.
Intanto, a Manfredonia, anche se tutto tace sul fronte politico, c’è chi si sta organizzando senza i riflettori dei media e senza alcuni tipo di legame al mondo politico, per fare delle proposte presentabili e concretizzabili.
Giovanni Gatta
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