L’esaltante risultato referendario del 13 novembre scorso ha consentito un’ulteriore sensibilizzazione dei cittadini di Manfredonia, ormai consapevoli della pericolosità dell’impianto Energas.Q8, che vorrebbero insediare nel nostro territorio. A questo risultato hanno contribuito in maniera determinante Manfredonia Nuova, i Cinque Stelle e il Caons, che fin da subito, quasi tre anni fa, hanno sollevato il problema, nonostante le risposte irritate ed irridenti dei partiti facenti capo alla pubblica amministrazione, che aveva più volte concesso a Energas parere positivo, in controtendenza con quelli negativi del Ministero dell’ambiente e della Sovrintendenza ai beni ambientali e culturali.
Ai pionieri della difesa ambientale si sono poi aggiunti, e ne siamo fieri, alcuni partiti, il Collettivo in apnea, il Circolo Unione e tante altre libere associazioni, le organizzazioni cattoliche ed il nostro Vescovo, Mons. Michele Castoro, il quale ha anticipato e stimolato l’ingresso in campo, seppur tardivo, prudente e distaccato, di rappresentanti del PD e di altri partiti ad esso collegati.
Adesso il Sindaco di Manfredonia è volato a Bruxelles, a fare che? Dicono, per consegnare, all’attenzione del segretario generale dell’organo esecutivo dell’Unione Europea, denuncia di presunta violazione, da parte dello Stato Italiano, delle norme comunitarie. Perché allora non chiamare in causa anche la regione Puglia, che il 5 giugno dello scorso anno ha concesso a Energas parere positivo all’insediamento; e del Comune di Manfredonia, che ha abbattuto tutti gli ostacoli a favore di Energas, concedendole ripetuti pareri favorevoli, dal 29 maggio 98 al 5 maggio dello scorso anno?
A fronte di questa realtà della cose pregresse, dopo la vittoria del “NO” al referendum del 13 novembre, si sono levate, con accento sguaiato ed enfatico, le voci proprio di quelli che meno si sono battuti per questa lotta, forse per far dimenticare il loro tardivo ravvedimento. Dispiace che, a questa esultanza da curva sud, si sia associato anche il Presidente del Consiglio Comunale che, dimenticando il proprio ruolo istituzionale di garanzia, si è lanciato in una sgradevole critica contro coloro che nel Consiglio avevano espresso parere contrario al referendum, ritenendo si potessero percorrere altre strade forse più efficaci, sicuramente meno costose. E ciò, nonostante che essi, poi, hanno operato con spirito costruttivo, dando un contributo alla vittoria del NO ben più efficace di quello concesso dall’ambiguità del PD e dei vari esponenti politici della maggioranza, che hanno profuso davvero poco impegno.
Ma lasciamo perdere queste amenità e vediamo come stia realmente la questione che più c’interessa. Responsabilmente dobbiamo allertare la popolazione che la lotta contro il deposito Energas non è finita. Essa è ancora lunga e faticosa e non dobbiamo abbassare la guardia. Tuttavia, prima di dirvi cosa penso occorra fare, vi debbo svelare un giochetto. Vi sono le elezioni ed i cittadini di Manfredonia sono abbastanza intelligenti per capire che solo la vittoria del “NO” al prossimo referendum del 4 dicembre può confermare il “NO” a ENERGAS. Per questo, il Sindaco e il PD, preoccupatissimi che Manfredonia possa votare “NO” anche al referendum del 4 dicembre, hanno orchestrato una messinscena. La on. Gentile (che non ha certo brillato per ambientalismo quando era in giunta con Vendola) si è attivata per far ricevere Riccardi da qualcuno a Bruxelles. E, come dicono le agenzie di stampa, “Riccardi ha depositato poche pagine” nelle mani di chi lo ha ricevuto, cioè ha preso quello che ha potuto prendere, nulla è stato preparato, come si fa in casi simili, perché non si poteva perdere tempo! Poi hanno tutti levato le mani al cielo, come se avessero segnato un gol. Un “coup de theatre” in piena regola, da fare presto perché il voto è vicino e tutti sanno che Renzi e tutto il PD se la stanno facendo sotto, per la paura. Dopo le votazioni ci accorgeremo di quale valore abbia quella visita pagata da tutti noi. Passerà, anche questo passerà e credo proprio che i cittadini di Manfredonia, dopo aver vissuto questi vent’anni coi saltimbanchi, non si faranno incantare da simili giochi.
Cittadini, continuiamo dunque nella nostra azione pacata e decisa, fortificati anche dall’aiuto che ci sta dando Gianni Lannes, con la sua riconosciuta esperienza di giornalista investigativo. Egli ha già rilevato che nell’iter amministrativo dell’Energas mancano i requisiti fondamentali per avviare il procedimento, in virtù della direttiva ratificata dal decreto legislativo 26 giugno 2015, numero 105 (Seveso III). Vale a dire: il rapporto preliminare di sicurezza, il rapporto definitivo di sicurezza, il progetto particolareggiato ed infine il rapporto integrale di sicurezza del porto nonché del bacino alti fondali. Senza questi documenti non poteva essere avviata alcuna procedura autorizzativa. Per questo egli sta lavorando per l’apertura in sede europea di un procedimento d’infrazione contro l’Italia, per la evidente violazione delle normative ambientali, ed intende aprire un processo presso la Corte europea dei diritti dell’Uomo a Strasburgo, dov’egli giungerà il 21 novembre prossimo. Di tutto questo ci parlerà il 10 dicembre successivo, quando il dottor Lannes tornerà a Manfredonia, per consegnarci ed illustrare il dossier che servirà ad arrestare il folle progetto Energas.
Tutto questo ci dà coraggio, è vero. Ma senza la forza di questo popolo meraviglioso, che si chiama Manfredonia, nulla sarebbe possibile. Intanto, contro la mistificazione, che punta a carpire il nostro voto, diciamo “NO” a Renzi e ai suoi disperati tentativi di prendersi tutto il potere.
CONFERMIAMO CON UN NUOVO “NO” IL NOSTRO “NO” A ENERGAS.
DIRETTIVO DI MANFREDONIA NUOVA
Ecco un altro laureato alla renzi, almeno leggetela questa benedetta costituzione e le modifiche che si vogliono, se dovete votare si sbagliando, almeno prima leggete.
Devo dirvi che leggervi è davvero impegnativo per riuscire a capirvi e ogni tanto mi sporzo di farlo.
Questa volta però ho letto fino in fondo e mi chiedo… MA COME SI FA a parlare di energas e di governo come se fosse la stessa cosa… cosa “c’azzecca” dire no al nostro referedum e no al referendum del 4 dicembre… cosa c’azzecca “manfredonia nuova” con il proclama “NO” a Renzi e ai suoi disperati tentativi di prendersi tutto il potere (parole vostre).
Il 4 dicembre non si vota l’incoronazione di Renzi come fece napoleone ma una proposta di modifica della cosstituzione che il popolo italiano ha chiesto di fare perchè schifato dei politici e non della politica.
Ricordo quando Berlusconi voleva addirittura abolire le due camere e invidiava il suo amico putin perchè poverino… le camere gli impedivano di fare le leggi per se stesso.
Voterei “no” se fosse un referendum per mandare a casa i nostri cosidetti rappresentanti del parlamento e senato e non solo “Renzi”… ma questa sarebbe un’altra storia.
Buona serata
Egregio che c’azzecca si vada a leggere il nuovo art. 117 alla lettera “v” e capirà il senso dell’articolo che ha commentato. Grazie.