Lunedì 10 ottobre, alle ore 19:00, presso l’Auditorium “Valentino Vailati”, verrà presentato il libro “Raffaello Di Sabato – Una Vita per Siponto e Manfredonia”. Si tratta di un importante excursus sulla vita di questo illustre concittadino che, anche se scomparso troppo presto, ha lasciato un ricco patrimonio di attività e scritti. A dare alle stampe il volume è il minore dei suoi quattro figli, Onorino Di Sabato. “Ho perso mio padre a soli due anni, – ci ha raccontato l’autore – non posso quindi avere ricordi tangibili della sua persona e di quello di cui si occupava. Tutto è cominciato quando, tanti anni fa, il senatore Michele Magno mi chiese alcune note biografiche per potergli intitolare una strada. Da lì è cominciata la ricerca della storia di mio padre attraverso i documenti ritrovati a casa di mia madre, che ha custodito gelosamente tutto quello che mio padre aveva lasciato, anche il minimo foglietto scritto a matita, come se dovesse tornare e riprendere il suo lavoro lì dove lo aveva lasciato quel 18 settembre del 1944”. Il volume porta alla luce l’impegno politico di Raffaello nel partito Repubblicano, e il suo fervore per i beni culturali della propria terra, incrementato attraverso il lavoro di Ispettore Onorario dei monumenti, degli scavi ed oggetti di antichità e d’arte del Comune di Manfredonia. Tutto ciò ha costituito per l’autore del volume non solo un segno di amore filiale, ma un vero e proprio obbligo morale. L’importanza e la valorizzazione che in questi ultimi anni si è data agli scavi archeologici di Siponto, al restauro dell’abazia di San Leonardo e del Castello sono temi che erano carissimi a Raffaello Di Sabato, e per i quali egli si è strenuamente battuto durante tutta la sua brevissima vita. “Vorrei che le nuove generazioni sappiano che se sono stati avviati gli scavi nell’area di Siponto accanto alla Basilica nel lontano 1936 lo si deve alla tenacia di mio padre, – continua Onorino Di Sabato – e al suo sviscerato amore per la nostra terra. Dopo Siponto, il Castello e San Leonardo, il suo obiettivo era l’anfiteatro. Non ebbe tempo per combattere quella battaglia, e l’anfiteatro è ancora sepolto...”. Il libro è ricco di documenti, articoli, lettere scritte o ricevute da Raffaello, lettere di encomio o accorate richieste di proteggere gli scavi, di valorizzare e promuovere un museo per contenere i reperti ritrovati, di proteggere il Castello, di acquisire la Badia di San Leonardo. Strenue battaglie che gli facevano asserire, sconsolato ma non vinto, “come bisogna sudare, lottare, agguerrirsi, ogni ora per non essere travolti o schiacciati”. Se non lo fermarono gli uomini, più forte fu la guerra e la breve vita a disposizione. Ma il seme piantato da Raffaello Di Sabato non è caduto invano. I suoi figli e i suoi nipoti, nel suo nome e grazie agli innumerevoli scritti lasciati, si sono nutriti di questa passione, di quest’amore per la storia della propria città; e ognuno a suo modo porta avanti il sogno di quel grande uomo che fu Raffaello Di Sabato.
Mariantonietta Di Sabato