Successo per la Festa de l’Unità organizzata, anche quest’anno, dal Partito Democratico di Foggia. Una due giorni ricca di argomenti e di spunti di riflessione che ha confermato la vitalità della sezione cittadina del Pd ed il lavoro, indefesso, sui temi che attengono al futuro del Paese Italia e della città. “L’Italia che dice Sì” il filo conduttore dell’edizione 2016, un Sì che, ovviamente, è riferito alla prossima scadenza referendaria del 4 dicembre prossimo voluta dal Governo Renzi.
Ospite d’eccezione, per snocciolarne le ragioni, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, giunto per la prima volta a Foggia. “Il referendum costituzionale costituirà uno spartiacque tra l’Italia che vuole cambiare e vuole modernizzarsi e quella che dice No a prescindere, ferma nel pantano in cui il sistema politico, istituzionale ed economico si trova” ha tuonato De Luca dal palco di piazza Cesare Battisti. Il vulcanico governatore ha evidenziato come sia “profondamente sbagliato pensare di utilizzare il momento referendario per fare i conti con il premier”: “Per esprimere eventuali insoddisfazioni ci saranno le elezioni politiche. Oggi si vota altro e la sfida è cruciale perché determinerà i prossimi 30 anni del Paese”. Ad aprire il pubblico comizio il segretario cittadino del Pd, Mariano Rauseo, che, nell’anticipare le ragioni del Sì, ha ricordato come la campagna elettorale referendaria sia già partita in città e che grande sarà il lavoro a favore del Sì da parte del partito, che ha già costituito un Comitato permanente in via Isonzo, sede della segreteria.
La seconda serata si è concentrata, invece, su temi squisitamente locali. “Due anni di amministrazione Landella: bilanci e sbilanci” il titolo del dibattito al quale hanno partecipato oltre al segretario Rauseo ed ai consiglieri comunali Pd al Comune di Foggia Alfonso De Pellegrino (capogruppo) e Pasquale Russo, anche il capogruppo de “Il Pane e le Rose” Augusto Marasco, e, per la prima volta, due esponenti di centrodestra transitati nelle fila della opposizione, Giuseppe Mainiero (FdI) e Raimondo Ursitti (CoR). “Dai due anni di mandato Landella viene fuori un quadro desolante” dichiara il segretario Pd. “Abbiamo voluto questo momento di confronto per mostrare come l’opposizione a questo modo di governare la cosa pubblica sia trasversale e provenga anche da ex alleati del sindaco, ormai delusi da una gestione meramente familistica e personale” continua Rauseo. “Non un atto di programmazione è stato scritto o compiuto. I nastri che questo Sindaco è riuscito a tagliare, ad oggi, sono frutto essenzialmente del tanto demonizzato governo precedente di centrosinistra che a Landella ha lasciato un Salva Enti milionario. Noi abbiamo anche tentato, in più occasioni e invano, di lanciare proposte che potessero raddrizzare il tiro. Il Pd ha a cuore il futuro di Foggia ed è per questo che l’appello che si sente di lanciare è essenzialmente uno: Landella governi, se è in grado. Altrimenti lasci. Noi saremmo pronti a prendere il timone di una barca senza marinaio anche domani”.