È stato chiaro il presidente Sdanga nel dichiarare che l’obiettivo di quest’anno è migliorare il risultato della scorsa stagione, quando per qualche punto non si è raggiunto e soffiato i playoff al Fondi, poi ripescato in LegaPro. Far meglio al quarto campionato di serie D consecutivo significherebbe arrivare tra le prime cinque. L’organico è stato ritoccato poco, tante riconferme e solo due arrivi importanti: Carlo Vicedomini, centrocampista, 1985, con tanti anni passati in LegaPro/Serie C1 e il giovane, classe 1993, Giancarlo Malcore, entrambi provenienti dal Nardò. Poi tanti under di buone speranze che spesso decidono le sorti del campionato. Le prime sfide “serie” non sono state esaltanti: dopo essere usciti dalla Coppa Italia, ai calci di rigore, dopo aver recuperato e ribaltato uno svantaggio nei minuti finale del match contro un Nardò non trascendentale, si è perso, al Miramare, contro un Potenza arrivato con gli uomini contati e con i soliti problemi societari della società lucana. Si è avuta l’impressione che alla squadra manchino degli uomini nei ruoli cruciali: sugli esterni, dove il modulo di Vadacca lavora il maggior numero di palloni Coccia non ha sostituti alla sua altezza, sull’altro versante la partenza di Cimino non ha visto la conferma di Pellegrino a cui è stato preferito Raho, non ancora a suo agio nello schema del tecnico sipontino. Molta garanzia da la difesa “a tre”, con Vergori, Romeo e Fiore, 1998, rientrato, che molti avrebbero voluto restasse a Torino o comunque tra i professionisti. Al centro del campo Romito è apparso in forma smagliante affiancato ad un incerto e spaesato Vicedomini, a cui serve ancora qualche settimana per garantire le prestazioni lo hanno reso indispensabile nelle squadre in cui ha militato. La sua presenza sembra debba mettere in ombra Claudio Gentile, a lui troppo simile per posizione in campo e attitudini. Qualche under di valore non dispiacerebbe in questa zona del campo. In avanti Malcore, preferito a Bozzi, ha caratteristiche diverse dall’acclamato bomber barese, vederli insieme non ha entusiasmato molto e ha prodotto poco. Castrì, 97, ha fatto vedere cose interessanti, Calderaro, 98, schierato a destra, è da rivedere. Aspettiamo Molenda, 97, e Rinaldi, 97, sipontino, che tanto fece parlare di sé nelle giovanili del Manfredonia. Vadacca e Di Toro hanno bisogno solo di tempo, non devono dimostrare nulla, per loro parlano gli ultimi anni contrassegnati da salvezze miracolose e dalla valorizzazione di tanti giovani promesse.
Antonio Baldassarre
Troppi ragazzi e pochi marpioni.
Per Baldassarre quali sono i giovani valorizzati da vadacca. Aiutami a ricordare. Staiano è stato mandato ad Otranto il ragazzo di Manfredonia è stato mandato a Vieste è questa la chiami valorizzazione. L’unico che ha creduto ad un giovane peraltro di Manfredonia è stato cinque che ha avuto il coraggio di farlo giocare. Vadacca ai giocatori giovani e in special modo se sono di Manfredonia non li considera proprio. È stato costretto a far giocare qualche giovane per esigenze economiche. Non mi venire a parlare di bonabitacola che non riesco a capire come fa non a giocare ma solo a far parte di una squadra di serie d, questo mi fa capire che o è parente di qualcuno o accontenta qualcuno. Rifletti
Per Gerry La spiegazione te la do io non essendoci una vera società e quindi non essendoci un consiglio di amministrazione che dovrebbe fare gli interessi economici della società questi 3 ricoprono tutti gli incarichi e preferiscono prendere giocatori amici degli amici di altre società per far girare gli euro e quindi euro che finiscono nelle loro tasche oppure capisci a me. Basta vedere alcuni under che sono presenti proprio scarsi.
Prrrrrrr questo vi meritate via vadacca di toro ormai sono i padroni del Manfredonia loro decidono tutto anche per lo sponsor, sdanga è un pupazzo che viene accontentato con qualche spicciolo
Non voglio criticare nessuno ma vadacca e di toro devono dare una spiegazione perché i ragazzi del nostro vivaio non devono giocare? Vedi Rinaldi molenda de filippo castriotta per non parlare e altri ragazzi dati al vieste