“Si dovrebbero mettere a disposizione strumenti legislativi funzionali alla risoluzione di un’annosa problematica”, afferma il sindaco Angelo Riccardi.
E’ tornata di stretta attualità, anche al Comune di Manfredonia, l’opera svolta dai lavoratori socialmente utili e da quelli di pubblica utilità e le aspirazioni di stabilizzazione. I lavori socialmente utili (LSU) sono stati istituiti nel 1981 con l’obiettivo dichiarato di offrire ai lavoratori temporaneamente sospesi dal lavoro un’attività con fine di pubblica utilità. Negli anni il bacino di questi lavoratori è fortemente cresciuto fino a raggiungere 170.000 persone a fine anni ‘90. Oggi ve ne sono circa 15.000, per un costo di circa 70 milioni annui.
La Corte dei Conti è intervenuta, redarguendo il Governo, perché non considera più possibile continuare a portare avanti le misure di assistenza per questi lavoratori, ma occorre, piuttosto, creare un piano organico che cancelli tale precarietà e garantisca loro la stabilizzazione.
Il Governo, pur di ottenere il via libera per il decreto che interessava questi lavoratori, ha sottoscritto tale accordo ed ha chiamato a raccolta le regioni. A queste è stato chiesto di effettuare una serie di attività di verifica e controllo sui lavoratori socialmente utili e su quelli di pubblica utilità: quanti sono, cosa fanno, quanti sono prossimi alla pensione, quanti potrebbero essere stabilizzati, quanti sarebbero nelle condizioni di andare in prepensionamento e così via.
“Un lavoro irrealizzabile – lo definisce il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi – perché il tutto viene scaricato, è il caso di dirlo e sottolinearlo, addosso agli enti locali che hanno risorse economiche a dir poco scarse e vincoli stringenti del patto di stabilità. Ragioni già sufficientemente necessarie per ritenere la richiesta del Governo insensata e inutile. Ma non bastano, visto che bisogna tenere in conto le precise disposizione di legge che stabiliscono l’impossibilità di organizzare concorsi pubblici, se prima non si è provveduto a ricollocare il personale in mobilità delle province!”.
“Il Governo dovrebbe mettere a disposizione strumenti legislativi funzionali alla risoluzione di queste problematiche. E, semmai lo facesse, mancherebbero – aggiunge causticamente Riccardi – le risorse economiche. Le regioni, dal canto loro, dovrebbero occuparsi concretamente della stabilizzazione dei lavoratori in questione”.
“Gli enti regionali – commenta il sindaco Riccardi – hanno i mezzi e gli strumenti per venire a capo di una situazione divenuta annosa, ma pare che non ci sia una reale volontà di darsi da fare con i fatti. La Puglia ha 1013 lavoratori socialmente utili e di pubblico impiego ed una serie di ambiti d’intervento, da quello sanitario a quello forestale, che potrebbero assorbire parte, se non tutta, della platea di lavoratori in oggetto”.
Ed ha ragione il sindaco se si pensa, per esempio, alla notizia attuale dell’apertura delle selezioni per complessive 210 unità (a tempo determinato) che saranno impiegate dall’ARIF per le squadre operative addette alla lotta agli incendi boschivi ed in quelle preposte alla distribuzione dell’acqua. Come avverranno queste assunzioni? Attraverso agenzia interinale. Un’agenzia regionale che assume, al di là della breve durata del lavoro offerto in questo caso, con selezioni operate da agenzie di lavoro interinale si commenta da sola.
“Il Comune di Manfredonia – sottolinea Angelo Riccardi – ha sempre ritenuto che gran parte del proprio personale di lavoratori socialmente utili, in particolar modo coloro i quali svolgono attività amministrative, è indispensabile per assicurare i servizi richiesti alla cittadinanza. Il Comune e la comunità non possono fare a meno di costoro, visto anche il blocco che vige sulle nuove assunzioni, e, per i meritevoli, ci potrà essere uno sforzo dell’Amministrazione comunale. Non ho detto ‘meritevoli’ a caso, ma perché, come in ogni contesto, c’è chi svolge il proprio compito in maniera ineccepibile e chi, invece, no. E’ giusto e doveroso distinguere. E comunque, in ogni caso, per arrivare alla stabilizzazione, non si può partire ‘dal basso’, dai Comuni, come è successo, bensì si devono necessariamente prendere le mosse ‘dall’alto’, dal Governo, con una giusta concertazione”.
“Nella giornata di ieri (10 agosto 2016, ndr) la Giunta Regionale ha approvato il Piano di incentivazione 2016-2017 per la stabilizzazione dei Lavoratori Socialmente Utili in utilizzo presso gli Enti e i Comuni del territorio pugliese”, ha dichiarato l’assessore regionale Sebastiano Leo. Già. Peccato che i Comuni non possono assumere nessuno di loro, al contrario della Regione “che ha i mezzi necessari per farlo, prima di chiamare in causa i Comuni e prima di creare aspettative infondate e false illusioni in lavoratori che meriterebbero maggior rispetto e franchezza”, chiude Angelo Riccardi. E, nel frattempo, si allunga l’attesa per l’agognata stabilizzazione.
Matteo Fidanza
Ufficio Stampa – Città di Manfredonia
Coloro in tuta gialla che spazzano le strade lo sapete chi sono? Sono Lsu! Questo per rispondere a coloro che affermano che il Comune non li fa lavorare.
Pensiamo ai giovani che sono dissocupati ,enon lsu che hanno beneficiati di questo previleggio da piu’di 30 anni,per la differenza che danno sullo stipendio,ogni 5 lsu si puo’ assumere un giovane con contratto ha tempo indeterminato.
Questi lavoratori, vanno utilizzati al meglio, e non tenerli inoperosi.
I soldi che prendono devono guadagnarli.
Sono i comuni, che devono organizzare l’utilizzo di questi lavoratori.
Mi associo ad antonella… Sindaco dimettiti.
Che significa “Il Governo dovrebbe mettere a disposizione strumenti legislativi funzionali alla risoluzione di queste problematiche”? Sono affermazioni che possiamo fare noi al bar…
Sindaco dimettiti.