Si è riunita lo scorso 22 luglio, l’Assemblea dei soci dell’Agenzia del Turismo per confrontarsi, prevalentemente, o quasi esclusivamente, sulla presentazione del progetto “Palio Contrade delle Torri Re Manfredi”. Una nuova iniziativa che vuole rievocare i trascorsi medievali della nostra città nel nome del nostro amato fondatore, così come avviene in tante località delle Marche, Umbria, Toscana. Ogni Contrada sceglierà i propri colori, stemma, stendardi e bandiere; uno Statuto per ogni contrada fisserà le finalità e gli ambiti d’intervento, individuerà gli organismi, regolerà i meccanismi elettivi. E per paradosso, il progetto del Palio pare rispecchiarsi perfettamente nella realtà sociale, o societaria, che da anni vive e si vive nell’Agenzia del Turismo, le contrade. La sinergia tra le risorse umane è quel concetto che ci permetterebbe di valorizzare ogni individuo, ogni organizzazione che messe assieme dovrebbero dare vita ad un movimento sociale capace di produrre ricchezza e benessere per tutti. Chiaramente così non è, purtroppo, e questa è la causa del nostro male peggiore, l’ipocrisia infamante che mescolata alla scarsa umiltà ci vede tutti contro tutti, più poveri, più soli. È un po’ come accade per le nostre tantissime risorse artistiche-monumentali-ambientali, non sono a sistema e per questo non si ha la possibilità di strutturare un’offerta turistico-culturale all’altezza del loro potenziale. L’assemblea dei soci è stata l’occasione per ufficializzare la carica di Presidente del Comitato della prossima Festa Patronale di Manfredonia. Sarà Saverio Mazzone, autoproclamatosi o invitato a ricoprire anche questo ruolo, oltre a quello di Amministratore Unico dell’Agenzia del Turismo che da anni cerca, senza successo, di sostituire l’Assessorato al Turismo. La cosa non è stata ben vista da molti soci che come al solito, non hanno manifestato il proprio malcontento pubblicamente, meglio fare buon viso a cattivo gioco, avranno pensato. La gestione degli eventi e della promozione del territorio non è cosa facile soprattutto quando non ci sono risorse, fenomeno presente oggi come ieri. La mancanza di dialogo e di un serio e sereno confronto rende tutto più difficile a tutti, fenomeno vissuto ieri come oggi. Crediamo che serva un urgente e serio confronto tra le tante risorse umane, soci e non soci, per cercare di rinnovare il nostro modo di concepire il concetto di Comunità, per cercare di cambiare le nostre brutte abitudini, che ci vedono accaniti sostenitori di contrade che dovrebbero creare un momento di confronto e non di scontro.
Raffaele di Sabato
Caro Direttore lei ci ha azzeccato in pieno. Questa estate il mortorio in città. Peggiori così non si può fare, non ci resta che fuggire da una città fantasma verso altri lidi ops verso altre realtà più vicine vedi Trani, Barletta, Mattinata ecc
Mi sono preoccupato di aderire a take lodevole iniziativa e ho chiamato i vari referenti, tutto era già predisposto, capitani di rioni e referenti ma non credete che essendo una cosa sponsorizzata dalla P.A, e visto che i manifesti pagati da noi, sarebbe stato bello rendere partecipi tutti gli interessati e poi nominare i vari referenti, no, prima fare la cerchia degli adepti e poi fare aderire gli intessesti subalterni. E io pago …….
Egregio Direttore, come non essere d’accordo con Lei.
Ma vogliamo dedicare questi soldi a questioni più serie e concrete? Ma che ce ne frega a noi delle contrade se vengono queste vengono nominate per la prima volta nel 2016? Siamo seri! Io non lavoro da 2 anni e leggo certe cose!
Premesso che Manfredonia non ha mai avuto contrade ma rioni io chiedo a lei sig. di Sabato niente niente la colpa è della cittadinanza se le nostre risorse non vengono valorizzate? Mi spieghi lei cosa ci sta a fare un agenzia di promozione turistica, io penso soltanto per elargire soldi ai propri sottopancia, così come una pro loco se poi non sono capaci di organizzare qualche manifestazione degna di cotanto nome. Non giriamo la frittata e diciamola tutta che abbiamo una classe dirigente inerte e silente ed in tutte altre faccende affaccendata. Meno male che il bello doveva venire ora, ma mi sa che sono quasi le stesse parole di un politico di un altro paese che è stato mandato in dissesto.