“L’elezione unitaria a segretario regionale di Marco Lacarra rafforzerà ulteriormente il Partito Democratico pugliese e la sua proposta di governo nelle città, a partire da quelle chiamate al voto il 5 giugno”. Lo afferma il segretario provinciale del PD foggiano Raffaele Piemontese esprimendo, anche, “certezza dell’attenzione che sarà offerta alle istanze e alle idee espresse da militanti e dirigenti della Capitanata, in misura quanto meno uguale a quella garantita dal segretario uscente e presidente della Regione Michele Emiliano”.
Insieme al segretario regionale sono stati eletti l’Assemblea del PD Puglia, con l’elezione di Mara Monopoli alla sua vicepresidenza, e la Direzione. Questi i componenti foggiani: Lia Azzarone, Iaia Calvio, Maria Grazia Campo, Leonardo Cavalieri, Rosa Cicolella, Francesco Di Noia, Lorenzo Frattarolo, Luca Grieco, Patrizia Lusi, Marisa Manuppelli, Matteo Masciale, Michela Mastroluca, Mara Monopoli, Nada Pennacchia, Aldo Ragni, Mariano Rauseo, Angelo Riccardi, Pasquale Rinaldi, Maria Elena Ritrovato, Mariella Romano, Gianluca Ruotolo, Pasquale Russo, Francesco Russo, Michele Salatto, Libera Scirpoli, Tommaso Sgarro e Mariagrazia Troiano. Sono componenti di diritto, con diritto di voto: Michele Bordo, Paolo Campo, Elena Gentile, Colomba Mongiello, Raffaele Piemontese e Ivan Scalfarotto.
“Il PD foggiano mette a disposizione del partito pugliese qualità e competenza – continua Piemontese – incarnati in dirigenti dotati di esperienza politica e, per taluni, amministrativa, oltre che animati da entusiasmo.
La stagione politica che abbiamo di fronte è assai importante per il futuro del Partito Democratico e deve essere affrontata dosando attentamente innovazione ed esperienza.
Governiamo la Regione Puglia con il nostro ex segretario alla guida della Giunta e, come abbiamo fatto in questo primo anno, dobbiamo impegnarci a rendere evidente l’efficacia del nostro programma e l’efficienza nella sua attuazione.
Il PD governa anche il Paese ed è il motore dell’innovazione politica e istituzionale che culminerà con il referendum costituzionale di ottobre: banco di prova della nostra capacità di mobilitare gli italiani sulla riduzione dei costi della politica e il miglioramento della stabilità e della capacità di governo.