Noi riteniamo che la vittoria del SÌ sia importante per tutelare l’integrità del nostro territorio, delle nostre coste, del nostro patrimonio naturale e della sua bellezza.
La nostra non è una posizione ideologicamente contraria alle ragioni dell’impiego degli idrocarburi per soddisfare il fabbisogno energetico nazionale. Tuttavia pensiamo che, nel caso specifico, l’abrogazione di una norma che prolunga “sine die” la durata delle concessioni in essere per le piattaforme estrattive, presenti entro le 12 miglia dalla costa, rappresenti la salvaguardia di un principio imprescindibile: l’impossibilità per un soggetto privato di poter disporre a tempo indeterminato del nostro principale bene pubblico: il mare ed il suo ecosistema.
A maggior ragione se ad essere interessati da questi provvedimenti sono meno di un centinaio di piattaforme off shore, di cui buona parte inattive o in produzione limitata, il cui apporto complessivo al soddisfacimento del fabbisogno energetico nazionale è estremamente risibile.
La nostra impressione è che la norma che il quesito referendario intende abrogare rappresenti solo un’agevolazione alle compagnie petrolifere per rallentare ulteriormente il processo di estrazione oltre le proroghe possibili dalla normativa già vigente, al fine di abbassare i costi delle royalties e gli investimenti di smantellamento e ripristino. Tutto questo sacrificando l’integrità dell’ecosistema marino e costiero.
Noi puntiamo ad una politica energetica che sia proiettata verso il futuro, piuttosto che posta a tutela di soluzioni ed interessi che stanno per lasciare inevitabilmente il passo a nuove e più ecocompatibili tecnologie. Non si tratta soltanto di una sfida di tutela ambientale, ma anche di una importante opportunità economia capace di creare nuova occupazione in settori strategici.
Vogliamo che si incoraggino, pertanto, maggiori investimenti sull’approvvigionamento da fonti rinnovabili, sull’efficienza energetica e sul risparmio energetico e che si comincino finalmente ad esplorare le possibilità di ricavare energia da una moderna gestione del ciclo dei rifiuti, come già avviene in Paesi come Austria e Germania.
Questo sarà uno dei pilastri dell’agenda politica degli Attivisti PES Puglia e uno dei motori del nostro impegno. Per queste ragioni, per contribuire a dare un volto più innovativo e sostenibile allo sviluppo del nostro Paese, ci schieriamo dalla parte del SÌ, e aderiamo alla manifestazione “SIamo il Mare” del 10 aprile a Bari.
Nota stampa