Il segretario generale della FenealUil rilancia la necessità di “una concertazione dal basso e di avviare percorsi di riqualificazione dell’esistente”
“Costruire il futuro a partire dal Por Puglia 2014-2020”. A lanciare la sfida è Juri Galasso, segretario generale provinciale della FenealUil di Foggia.
“Viviamo in una fase storica “bloccata” per quanto riguarda il settore edile. A questo punto dovremmo chiederci: vogliamo continuare ad attendere un nuovo boom edilizio, un nuovo miracolo economico come se fossimo personaggi del “Deserto dei Tartari” o vogliamo davvero iniziare a ragionare di futuro costruendo percorsi di riqualificazione e rigenerazione dell’esistente in un quadro di sostenibilità ambientale? Credo non ci siano alternative; a meno che non vogliamo assistere al collasso del comparto edile di Capitanata”, afferma Galasso.
“Il Por, in materia di Infrastrutture e investimenti per la sostenibilità ambientale ed energetica, mette a disposizione 1,1 miliardi per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, per opere e per la gestione di acqua e rifiuti; 462 per migliorare le connessioni trasportistiche; 396 milioni per favorire una transizione verso economia a basse emissioni di carbonio (energia e mobilità urbana). Invece di attendere una nuova – ma alquanto improbabile – espansione urbanistica potremmo cercare di iniziare a costruire progettualità partendo da queste disponibilità finanziarie e dalle esigenze dei nostri territori. Il comparto edile di Capitanata continua ad essere uno dei più arretrati in Italia e, tra i più lenti quanto a capacità di adeguamento alle nuove dinamiche. Purtroppo, dati Cgia di Mestre alla mano, non giova avere come interlocutore una PA – quella del Sud Italia in generale, quella della Puglia e della Capitanata in particolare, – tra le più arretrate al mondo. E allora iniziamo a chiederci se vogliamo continuare così o se vogliamo cercare di invertire la rotta, iniziando a ragionare davvero in termini di governance contribuendo, ciascuno per la propria parte, a scrivere una nuova pagina dello sviluppo locale”, conclude il segretario generale Feneal.
