Posto occupato e otto marzo, non sembra essere un abbinamento appropriato, considerato che si coniuga dolore e festa. Le ragazze del Liceo “A.G. Roncalli” di Manfredonia, nello specifico delle classi VF, VG, III A, II H, II M e hanno voluto abbinare le due ricorrenze come a testimoniare la funzione della memoria come richiesta di affermazione del diritto per tutte le donne, che diventino protagoniste attive e non prigioniere di amori malati.
“Ti amo..” un viaggio che, attraverso discorsi letterari , poesie, danza e teatro, rievoca le voci di donne del passato e del presente: dare un volto e una voce a donne oggetto di studio, ma spesso poco considerate per il dramma vissuto, per l’insegnamento che avrebbero voluto impartire. Umanizzare la carta, a partire dalle figure dantesche di Pia dei Tolomei e Francesca passando per la monaca di Monza di Manzoni e le poesie di Sylvia Path, Amalia Guglielminetti, Piera Oppezzo, Alda Merini, Mariangela Gualtieri.
“Ti amo ..da morire!” Quante volte ciascuno di noi ha pronunciato questa frase? A dire il vero, dovremmo imparare a dire “Ti amo da vivere” perché un sentimento deve donare vita e non portare morte, non deve diventare dipendenza, ma essere linfa vitale.
Il dott. Walter di Bitetto, psicologo e psicoterapeuta, ha parlato dell’amore che crea dipendenza, dei segnali che permettono di riconoscere il “manipolatore affettivo” e chi utilizza l’amore come mezzo di sottomissione e possesso, fornendo precisi indicatori comportamentali.
Il prof. Domenico Facciorusso, docente presso il Liceo, nonché rappresentate della Curia Arcivescovile, ha parlato di amore e di donne impegnate a servivere i più poveri dei poveri nello Yemen: Annselna, Judith, Margarita e Reginette. Donne uccise anche dall’indifferenza dei media.
L’assessora alle Politiche sociali della Città di Manfredonia, Antonella Varrecchia ha parlato del nuovo centro Antiviolenza, dell’importanza della prevenzione e della presa di coscienza da parte delle donne.
“La verità, vi prego, sull’amore” hanno declamato le ragazze. L’amore, questo sconosciuto, che toglie il respiro, che sottrare e spesso non aggiunge. Si è voluto dare un segnale forte contro l’amore distruzione, affinché nessun posto resti più “posto non occupato”.
Le parole hanno preso per mano gli spettatori e i ragazzi delle classi presenti, li hanno condotti dal passato ai giorni nostri, dall’orrore alla rinascita, per mostrarci che è possibile rinascere dalle proprie ceneri, per donare la speranza di una vita nuova basata sul rispetto e sull’amore che non ingabbia, ma libera. Lodevole ed emozionante è stata la recitazione dei testi e la dinamica dei movimenti del corpo perfettamente in sintonia con la musica.
” e tu prendimi, portami con te. come un incendio nelle tue abitudini”