Venerdì 22 Novembre 2024

“Liberta’ vo cercando”, l'8 marzo in musica, parole e poesia per le donne di Manfredonia Nuova

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Incontrarsi nella giornata simbolo della lotta delle donne per l’emancipazione e la libertà, per noi donne di Manfredonia Nuova è quanto mai opportuno in un momento storico come questo in cui ci sembra che le donne siano rappresentate in modo distorto e poco rispettoso della propria dignità e libertà.

Come si può parlare, infatti, di libertà se questa giornata importante storicamente e politicamente è stata ridotta ad uno sterile rituale (mimose, regali, ristorante, ecc.) in ossequio al dio consumo?

È libertà quella di sottoporsi ad una chirurgia estetica invasiva per rispondere all’immagine deformata di donne che lo specchio dei mass media ci invia?

È disarmante ascoltare le nostre le ragazze più giovani chiederci che male c’è a voler essere più belle.

Anche molte donne adulte autorevoli ritengono che, fare ricorso alla chirurgia estetica, sia una scelta giustificata dal bisogno di accettarsi e di essere accettate ed è giusto lasciare alle donne questa libertà.

Ma quale libertà è mai quella di sfigurarci per aderire ad un modello estetico imposto dall’alto, che esclude un rapporto profondo con se stesse, con quello che c’è dentro di più tenero e profondo?

Pasolini, già nel 75, con chiaroveggenza diceva: “Io odio con particolare veemenza il potere di oggi. È un potere che manipola i corpi in un modo orribile perché trasforma la coscienza, istituendo dei nuovi valori che sono alienanti e falsi.”

E’ libertà la mercificazione dei corpi delle donne in primis, ma poi anche delle bambine e dei bambini, da parte di pubblicitari che non si fanno scrupolo di utilizzare talora anche il corpicino di una bimba di 4- 5 anni in posizione erotica?

Dice Lorella Zanardo: “Credo che questo sia il problema maggiore per noi donne: non sappiamo cosa vogliamo. Ci siamo allontanate troppo da noi stesse e ora è difficile ritrovare la strada che ci condurrà a casa. Abbiamo introiettato il modello maschile così a lungo, e così profondamente, che non siamo più in grado di riconoscere cosa vogliamo veramente e cosa ci rende felici”.

È libertà l’affermazione di una cultura che esalta e giustifica la prostituzione, rendendola pratica sociale diffusa e normale? Escort è bello paiono dire molti affabulatori televisivi, si guadagna molto (terribile trappola per le giovanissime) e si può anche fare carriera politica?

E’ libertà far credere ai nostri e alle nostre adolescenti che il desiderio non è altro che pulsione?

Dice Michela Marzano nel saggio “Sii bella e stai zitta”: “Il desiderio, che è il sale della vita e spinge ognuno di noi ad andare verso l’altro, non può ridursi alla voglia frenetica di “consumare” corpi seducenti e impeccabili; il desiderio emerge e si sviluppa solo quando l’altro, l’oggetto del nostro desiderio, resta giustamente “altro”.

E’ libertà affittare il proprio utero, riducendo il corpo femminile a mero “fornetto”, mentre la maternità è esperienza intera, che comprende corpo, mente e anima di ogni donna? I nove mesi di gravidanza non possono diventare né merce di scambio né una forma pretestuosa di libertà. In essa c’è un’eccedenza che riguarda la riservatezza di sé, la dignità e la bellezza dei legami che, attraverso il corpo, si costituiscono, primo fra tutti quello tra madre e figlio/a, che è relazione primigenia.

La cultura neoliberista, che traduce tutto in merce da buttare prima ancora di essere usata, si è impadronita delle conquiste femminili facendo passare il profitto per libertà di scelta.

La cultura dell’Occidente al contrario ha ricevuto dal pensiero delle donne un respiro che ha permesso di guardare al mondo con una profondità prima assente, perciò è tempo di riscoprirlo e diffonderlo affinché si affermi una nuova umanità rispettosa della vita, dell’alterità, sobria e responsabile del destino della Nostra Madre Terra e di noi con Lei.

Ebbene di questo e altro, uomini e donne e insieme, vogliamo parlare l’8 marzo, dalle ore 19,00, tra musica, poesia e qualche dolcino che male non fa, nella nostra sede di Manfredonia Nuova, piazza Duomo 4.

Nota stampa

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Commenti

  • Le critiche sono sempre costruttive, il testo riporta l’ immagine della donna raccontata attraverso il tempo, e i diversi modi di concepirla, alternativa ora dimostra di saper argomentare la tua critica, per farci comprendere che sei un essere pensante e che non scrivi giusto per perdere tempo.

    antonella 07/03/2016 15:22 Rispondi
  • Un testo disarmante. E’ il caso di provvedere con alcol-test nei confronti di chi ha accocchiato tante parole ma nessun concetto che ha a che fare con le donne.

    Alternativa 07/03/2016 10:02 Rispondi
    • L’ignoranza purtroppo oggi è una costante disarmante,e le donne di Manfredonia Nuova hanno volato troppo alto con questo documento.

      Iole 08/03/2016 12:00 Rispondi

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