Domenica 24 Novembre 2024

Il nuovo nella basilica di Paleocristiana di Siponto: non si scommette sulla Storia (di A. Caroleo)

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Di Aldo Caroleo, Archeoclub di Siponto

Ho avuto modo di  apprendere, anche se in modo incompleto, sugli interventi in atto sul Parco Archeologico di Siponto e in particolare, sull’area della Paleocristiana .

Le impressioni che traggo sono le seguenti e spero, veramente, che siano smentite.

Non si sperimenta né si scommette sulla Storia e con la Storia (con la  esse maiuscola) ricostruendo di fatto un falso (anche se Arte moderna), sui VERI Resti Archeologici. E senza soprattutto avere una prospettiva certa di una durata nel tempo delle reti metalliche soggette, oltre che alle ingiurie delle intemperie (vento, acqua, salsedine ecc.) ma anche, come sempre degli uomini. Non so poi su che basi  si è data una forma architettonica ad una chiesa del VI Sec. , soprattutto se le pagine della storia della Basilica  paleocristiana col suo Battistero  devono essere approfondite  e completate da altre indagini di scavo sistematico.

E non si toglie  l’  “anima” ad un sito archeologico  PURO con il suo contesto ambientale  con delle “contaminazioni” postmoderne anche se artistiche.

Si dice che quest’opera , sulla cui valenza artistica non discuto,ma sul merito della sua localizzazione, serva anche a scopi didattici. Sono fermamente convinto (anche da esperienze personali) invece che la vera didattica sono le pietre emerse dagli scavi. Quelle pietre, ognuna di esse, e nel loro insieme, raccontano una Storia, e ognuna di esse è una pagina di un libro che va sempre   aggiornato e  quindi   né coperte né  spostate. Le pietre della  tardo antica  raccontano il primo periodo, Romano,   con elementi in opera reticolata  , una fonte monumentale, un insieme stratficato di opere musive che dal periodo romano vanno al V Sec e poi al VI Sec,di tombe e sarcofagi romani e paleocristiani , resti di colonne e basi di colonne,in un susseguirsi di straordinarie testimonianze che parlano di una Grande Città, di una Grande Storia di un Grande popolo  in  un contesto ambientale unico, specie a primavera quando scavi e fioriture e verde davano uno spettacolo magico fondendo storia e natura, uno spettacolo amato dai visitatori, italiani e stranieri che rimanevano  incantati dal vedere emergere le Pietre antiche da una fantasmagoria di colori di fiori e di piante e dai loro profumi. La didattica si fa “leggendo” o facendo “leggere” queste pagine che sono i resti archeologici  nel loro contesto ambientale . Questo fascino  doveva essere mantenuto intatto  e proprio perché un luogo magico  , a mio avviso,non si  doveva né toccare né modificare, ma solo e semplicemente restaurare  per conservare.

Non discuto , sia chiaro, sulla valenza artistica  dell’opera dell’artista Tresoldi in sè, ma credo che si  doveva evitare questa “intrusione”  artistica post moderna , nella storia di un luogo bello  di per sé, ma si poteva  creare un’opera analoga ponendola  a fianco della Basilica Paleocristiana  magari di dimensioni  ridotte  .

E non è tutto .

L’aver costruito , a quel che si vede, un inutile  perché ( a mio avviso ) insufficiente parcheggio auto e una costruzione per gli uffici della reception,invadendo ed occupando di fatto  una buona parte del Parco Archeologico della Siponto Antica, la dice  tutta sulla filosofia  (e spero di avere torto) intrapresa che invece di scavare e scoprire la Siponto Romana e Medievale, la si vuole relegare , direi  “ tombare” con soluzioni che di fatto  hanno stravolto il territorio ad essa circostante. Perché sono stati, ad esempio ricoperti quei resti  archeologici lungo il vialetto che portava dal cancello di ingresso  all’ingresso della Basilica? Mi chiedo e chiedo: altrove avrebbero fatto lo stesso?

Noi, dopo la consegna dei lavori, trarremo delle conclusioni che saranno oggetto di un convegno,  anche sulla base dei  giudizi dei visitatori sui Registri della Basilica.

Altrove ho letto che qualcuno paragonava o affiancava nel merito l’opera della Santa Maria con la Piramide del Louvre, anch’essa opera postmoderna. Ma la Piramide Parigina non è stata costruita SUL Louvre o NEL Louvre, ma nella parte esterna. Qui invece l’opera  è SUI resti archeologici romani e paleocristiani.

Concludendo, queste sono le  impressioni personali ed anche affettive di chi ha fatto volontariato attivo  nella Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto  per vent’anni, studiando quelle  Pietre,   difendendole, rispettandole ed amandole  fino alla venerazione

Aldo Caroleo Archeoclub diSiponto

 

 

 

 

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Commenti

  • Quando una persona parla col cuore in mano…. come si fa a non ascoltarne le sue parole di saggezza e vita vissuta su quelle vestige che l,hanno fatto innamorare di questa terra…. seppure di nascita….forestiero.
    Grazie ancora Sig. Aldo per la sua presenza, e per quello che fa giornalmente per la grande Sipontum….. scrigno degli scrigni nascosto della Capitanata.

    svolta 02/03/2016 9:41 Rispondi

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