Domenica 24 Novembre 2024

La nascita del Carnevale Dauno di Manfredonia

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Il Carnevale Dauno di Manfredonia vanta origini già ai tempi dei Romani, quando nella zona del Golfo regnava l’antica Siponto, fiorente colonia romana che venne distrutta da un terribile evento tellurico nel 1223. Dopo alcuni anni, e più precisamente nel 1256, Manfredi di Svevia, figlio di Federico II, fondò su quelle rovine l’attuale città dandogli il suo nome, Manfredonia. Inoltre si hanno valide citazioni di storici e scrittori locali, che testimoniano eventi carnascialeschi dal VII al XIX secolo. Il Carnevale manfredoniano si ebbe con la nascita della città. Era una semplice manifestazione di maschere pagane. La sfilata attraversava le vie cittadine e cominciava il pomeriggio del 17 gennaio, giorno di S. Antonio Abate e si protraeva fino alla chiusura delle porte della città. Successivamente si entrava nelle taverne o nelle cantine per mangiare qualche taralluzzo e bere un bicchierino di vino dalle fiaschette centellinatrici. Il Carnevale durava tre giorni dopo i quali seguiva la pentolaccia (pignète). Il vero emblematico Carnevale di Manfredonia fu ideato da due grandi personaggi, re della mimica e dell’arte della comicità. Il primo di questi si chiamava Matteo Quirico in arte Sèponda a Zìnghere che rappresentava la moglie di Carnevale, l’altro il re Carnevale (Zè Peppe), Giuseppe Murgia in arte Scazzéte. Nel gennaio del 1257 i due personaggi, che lavoravano presso lo Sciale denominati “Gli Zingari”, avevano voglia di fare baldoria e d’accordo con gli altri villici costruirono uno spaventapasseri e dopo averlo tinto e ritinto con succhi d’erba lo fecero diventare un bel pagliaccio. Poi allestirono una carretta sulla quale deposero il fantoccio in atto di morte, e intorno ad esso, misero dei sedili da servire al gruppo dei piagnistei, degli urlatori, delle lamentatrici e dei suonatori di tamburi a frizione. Fatto ciò, partirono alla volta della città. Quando l’allegra brigata arrivò alle prime abitazioni di Manfredonia, gli artisti, che per l’occasione, si erano dipinti i visi di bianco e per attirare maggiormente l’attenzione dei passanti incominciavano a piangere, a gridare e a strombazzare. Tutta la scena durava fino a tarda sera anche perché spesso gli artisti venivano rifocillati da molti spettatori.(Tratto da “Manfredonia, testimonianze vecchie e nuove” di Giuseppe Antonio Gentile, 1970). Da allora continua la tradizione di portare in città il fantoccio “Zè Peppe”, simbolo del Carnevale di Manfredonia, la sera prima dei festeggiamenti, accompagnato da un corteo insieme ai due sposi: Sèponda e Zè Peppe.  Anche quest’anno si allestirà la sceneggiata del suo arrivo in città il sabato 6 febbraio. Secondo la leggenda, il contadino Zè Peppe scende in città a festeggiare il Carnevale e finisce per esagerare nei divertimenti, morendo ubriaco. I celebri funerali si terranno, come da tradizione, il martedì grasso 9 febbraio, dopo la gran parata notturna dei carri allegorici e dei gruppi mascherati.

Un’altra tradizione cominciata nel 1993 fu l’istituzione del primo Carnevale estivo che si presenta con caratteristiche diverse da quello invernale. I protagonisti indiscussi sono i giovani manfredoniani che animano le vie del centro cittadino con balli e diverse attrazioni. In questo giorno hanno luogo delle Sagre come quella della farrata (rustico tipico), delle piccole triglie (austenèlle) o del dico d’India. Si deve al prof. Antonio Angelillis, all’epoca assessore alla Cultura e al Turismo e all’allora presidente della 40^ edizione del Carnevale Dauno, prof. Luigi Prato, l’istituzione del primo Carnevale estivo sipontino, svoltosi a Manfredonia il 19.08.1993. Ne seguì un’altra edizione, dopo circa un decennio, nel luglio del 2004 in cui Zè Peppe, accompagnato dall’allegra combriccola di giovani agghindati ad hoc, sfila per le spiagge di Manfredonia, di Siponto e dei lidi della Riviera Sud.

Dopo aver ravvivato la storia e le tradizioni del Carnevale Dauno di Manfredonia, non ci resta che augurarvi buon divertimento!

Grazia Amoruso

Articolo presente in:
Carnevale · News

Commenti

  • Il carnevale di Manfredonia è attrazione e cultura, tramandiamolo con amre e rispetto ai nostri figli. Grazie a chi si impegna a raccontare aneddoti dell’antico carnevale e non parlare solo del carnevale di oggi più tecnologico.

    marianna 04/02/2016 21:25 Rispondi

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