Domenica 24 Novembre 2024

Alternanza scuola-lavoro: partito il dialogo tra istituti scolastici e mondo delle imprese su iniziativa della Camera di Commercio

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Un primo confronto tra mondo delle imprese e scuole superiori per provare a superare le innegabili difficoltà che caratterizzano l’entrata a regime dell’alternanza scuola-lavoro prevista nella riforma del Decreto sulla “Buona Scuola”: è stato questo l’obiettivo della partecipata riunione svoltasi ieri in Camera di Commercio e convocato dall’Ente Camerale.

Circa trenta i rappresentanti degli Istituti Scolastici della provincia giunti alla Cittadella dell’Economia per concordare un metodo di lavoro idoneo a rispondere alla necessità di consolidare la relazione tra istituzioni scolastiche e mondo del lavoro

Da quest’anno, infatti, scattano due importanti novità. La prima riguarda l’obbligatorietà dell’alternanza scuola-lavoro nell’offerta formativa di tutti gli indirizzi di studio, con almeno 400 ore negli ultimi tre anni degli istituti tecnici e professionali e 200 nei licei, da effettuare in azienda. L’altra attiene all’istituzione su tutto il territorio nazionale, presso le Camere di commercio, del Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro, per rendere visibili le strutture disponibili ad accogliere gli studenti nei suddetti percorsi.

Una innovazione significativa e corretta per assicurare agli studenti la comprensione delle dinamiche aziendali e facilitarne l’ingresso nel mondo del lavoro – come affermato in premessa il presidente Porreca – ma che deve trovare una organizzazione idonea per raggiungere gli obiettivi fissati”.

C’è da considerare, infatti, che solo quest’anno a livello nazionale bisognerà trovare imprese in grado di “formare”, circa 500.000 ragazzi e che, a regime, sul triennio, saranno circa 1 milione e mezzo gli studenti coinvolti. Per le aziende la prima difficoltà, come è stato espresso ieri, è l’onerosità della tassa di iscrizione e dei relativi diritti di segreteria per l’iscrizione all’albo, con una spesa che supera i 100 euro.

Ma la volontà comune espressa ieri è quella comunque di organizzare un metodo utile, attraverso le associazioni di categoria, gli Enti Pubblici e privati, terzo settore e ordini professionali per formare una mappa di soggetti referenziati disposti ad ospitare gli studenti.

Prima tappa di questo percorso: una ricognizione su tutto il territorio provinciale delle necessità occorrenti in termini di fabbisogni formativi e profili professionali, espressi dagli Istituti di Istruzione, a cui seguirà un confronto con le disponibilità raccolte. Un percorso necessariamente condiviso, aderente alle caratteristiche socio-economiche della nostra provincia, in grado di concludersi con la stipula di accordi di partenariato stabili tra scuole e aziende.

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