“La riapertura del Parco paleontologico e dei dinosauri di Borgo Celano testimonia la volontà di recuperare le nostre origini e la nostra storia, a differenza di quanto stanno facendo in altre zone del mondo alcuni popoli che, distruggendo e martellando le opere d’arte, provano a cancellare origini a loro scomode”.
Lo ha dichiarato Stefano Pecorella, presidente del Parco nazionale del Gargano, al termine della manifestazione di inaugurazione del Parco dei Dinosauri, tenutasi questa mattina a Borgo Celano (frazione di San Marco in Lamis). A tagliare il nastro lo stesso Pecorella in compagnia dei sindaci di San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo, Angelo Cera e Luigi Pompilio.
“Il Parco dei Dinosauri, il naturale prolungamento del centro visite realizzato dal Parco Nazionale del Gargano – ha spiegato Pecorella – è uno dei 19 interventi previsti dai Poin (i programmi operativi interregionali) ed in via di attuazione grazie a 35 milioni di euro di stanziamenti e grazie alla rete istituzionale del ‘Sistema Gargano’, l’associazione dei comuni costituita proprio dal Parco e che oggi vede venire alla luce investimenti come questo ed i SAC (sistema ambientale culturale). Un lavoro i cui frutti condividiamo con la caparbietà di amministratori e tecnici lungimiranti”.
Programmi utili al territorio ma anche al turista, oggi sempre più esigente e dunque più orientato verso un’offerta completa, veloce, dinamica e soprattutto integrata.
“A San Marco in Lamis, per esempio – ha continuato Pecorella – si può scrivere una nuova pagina visto che abbiamo strutture e sostanza, dal Convento di San Matteo agli scavi archeologici che abbiamo finanziato e che partiranno la prossima primavera”.
Infine l’annuncio di un centro studi del carsismo e della geologia del Parco del Gargano, da realizzare proprio nei locali del Centro Visite di San Marco in Lamis, che saranno intitolati all’avvocato Nino Grana, ideatore e promotore del Parco dei dinosauri. “Un luogo – ha concluso Pecorella – dove fare scienza, formazione e cultura. Anche questo un modo per onorare i nostri tesori e lasciarne l’eredità alle nostre comunità”.