Sulla protezione dei minori si concentra la riflessione del Servizio sociale professionale della Città di Manfredonia.
Si celebra oggi, venerdì 20 novembre 2015, il 26° anniversario della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: un’occasione importante per ricordare e diffondere princìpi quali il rispetto dell’identità del bambino, della sua dignità e della sua privacy. Attraverso la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia (approvata il 20 novembre del 1989 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite), documento di portata storica, sono stati garantiti diritti universalmente riconosciuti come quello al nome, all’educazione, alla libertà di espressione, alla sopravvivenza, alla salute e alla dignità.
“Ricordare questo anniversario – commenta il sindaco Angelo Riccardi – significa riaffermare l’impegno a declinare quei diritti in azioni ed opportunità e, quindi, a guardare, riflettere e organizzare la nostra città, tenendo in conto le esigenze dei cittadini più piccoli. Spesso ce ne dimentichiamo, ma i bambini vanno ascoltati di più. Sanno essere rigorosi e anche più severi degli adulti. E non dimenticano facilmente”. “I loro sogni non vanno ridimensionati; è nostro compito, invece, contribuire a costruire il loro futuro – aggiunge l’assessora Antonella Varrecchia – nonostante tutte le difficoltà dei nostri tempi”.
Ogni anno muoiono nel mondo 15 milioni di bambini per malattie che potrebbero essere evitate loro. Più di 250 milioni sono quelli, tra i 5 e i 14 anni, costretti a lavorare. E si badi bene, perché lo sfruttamento minorile non si registra solo in Asia o in Africa, ma anche nei Paesi industrializzati. Più di 400.000 minori, inoltre, sono impegnati a combattere. A questo dramma, oggi, se ne aggiunge un altro: bambini ed adolescenti che diventano migranti forzati. Da gennaio più di 4000 minori non accompagnati hanno lasciato le loro terre in direzione delle coste italiane, su barconi fatiscenti, per sfuggire alla guerra, alle persecuzioni, alla fame, alle malattie, all’orrore.
E’ proprio sulla protezione dei minori che si concentra la riflessione del Servizio sociale professionale della Città di Manfredonia, attraverso una missiva indirizzata a tutti gli istituti comprensivi dell’Ambito territoriale, al presidente del Coordinamento, agli assessori ai Servizi sociali dei quattro comuni interessati (Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Mattinata e Zapponeta), al responsabile dell’Ufficio di Piano. Qui di seguito il testo della comunicazione.
“Come ogni anno, il Servizio sociale professionale comunale incontra le scuole per condividere la riflessione su un tema legato ai diritti dell’infanzia individuati e proclamati nella Carta dei Diritti emanata dall’ONU. Anche per quest’anno si è condiviso un tema, sollecitato dagli eventi internazionali dell’esodo delle popolazioni africane verso l’Europa che impongono, all’attenzione mondiale, la protezione dei minori.
Il tema scelto per la giornata dell’Infanzia 2015 è dunque la protezione dei minori, tema che non può rimanere immune da riflessioni rispetto ad una realtà che oggi, anche per gli eventi di Parigi, si impone con violenza selvaggia. E’ impossibile sottrarsi al bombardamento mediatico di questi giorni, agli sguardi interroganti dei ragazzi e a quanto essi dicono, esprimono e comunicano. Nulla può essere sottratto oggi alla voglia di capire, alle domande. Accettare questa sfida, anche se non abbiamo le risposte, è importante. In Francia le scuole sono state riaperte e, riportano alcuni giornali, i ragazzi fanno domande, domande alle quali non ci sono risposte univoche. Ma l’impegno di tutti in Francia è farli parlare, non tacere.
Un giornale riporta: ‘E’ vero che sono persone cattive?’ mi chiedono. In una classe, dice la maestra, ci sono bambini musulmani e allora sono io che faccio una domanda: ‘Voi cosa dite, può esserci un Dio che comanda di uccidere ragazzi e giovani solo perché amano la musica, lo stare insieme?’.
Tante cose sono avvenute per la prima volta in Francia: chiude Disneyland da quando è nata, la Vie Lumiere è spenta dopo 70 anni (ma allora c’erano i bombardamenti della Seconda guerra mondiale). Ma arrivano altri messaggi da Parigi. Un ragazzo musulmano prega il suo Dio in silenzio e piange, avvolto nella bandiera francese. Un giovane con la sua bici, aiutato da qualche amico, trascina all’esterno del Bataclan il pianoforte e suona ‘Imagine’ di John Lennon; dice: ‘Dobbiamo vivere insieme, dobbiamo essere una grande famiglia e ci sono persone che rifiutano e ammazzano. E’ terribilmente ridicolo’. Nel vecchio testamento è scritto che Giosuè con la musica, il suono dei corni, fa cadere le mura di Gerico. I terroristi temono la musica, la cultura, le donne che hanno diritti e vanno a scuola (ricordiamo il messaggio di Malala della giornata dell’Infanzia dello scorso anno), la capacità di accogliere e di proteggere.
Oggi dobbiamo stare attenti a non fare di tutta l’erba un fascio, di chiudere le frontiere, di respingere, di isolare e ghettizzare. La stampa racconta che i terroristi di Parigi non vivevano in periferie degradate; i loro amici li descrivono come ragazzi ‘normali’. Questo interroga noi operatori sociali e culturali. Occorre puntare, come educatori, sulla formazione culturale, sulla costruzione di relazioni significative, sull’incontro; questo è il messaggio che viene anche dalle Autorità Italiane. L’accoglienza non è un fatto esteriore e la protezione non è un processo burocratico. L’accoglienza significa accettazione.
Le relazioni umane sono un cantiere aperto, aiutano a vivere, ma possono anche essere vissute in maniera negativa fino ad alzare muri di incomprensione e di odio. Un rifiuto subìto a scuola, la stigmatizzazione perché diverso, l’isolamento, il sentirsi trascurati dalla famiglia o dagli amici, costituiscono vicende dolorose che quasi tutti, chi più chi meno, viviamo durante l’esistenza.
E’ di questi giorni l’approfondimento delle scuole dei comuni dell’Ambito sui temi dell’accoglienza e della protezione, concentrando gli obiettivi dell’attività didattica sul tema. I lavori realizzati dai ragazzi avranno uno spazio espositivo nel chiostro di Palazzo San Domenico in Manfredonia nei giorni dell’1 e 2 dicembre 2015. La mostra è aperta alla cittadinanza che potrà visionare e scambiare riflessioni con gli studenti, nonché depositare i propri pensieri in un registro dedicato”.
Matteo Fidanza
Ufficio Stampa – Città di Manfredonia